mercoledì 3 febbraio 2021

Nanografia 2 (fr.56-91)

 

fr.57

Che il cor lo strazio più non abbandona


fr. 58

Ahi speranze che ebbi, foriere d'insania!


fr.59

In Grecia (e in qual paese forse

più aspro e ostile all'umana vita

più grande e violenta passione s'accende?)


fr.60

Ma io siedo alla finestra e ti sogno

quand vien la sera


fr. 61

Già perché quando ti vedo,

come sempre sarà per chi ama,

finché il sole splenderà sulle passioni umane,

un fuoco scorre nel petto

la lingua si lega, la notte ottenebra gli occhi

mille volte morire piuttosto che guardarti

e muto restare, d'amore consunto, vorrei.

Ma tutto bisogna patire, perché

è dell'umana natura parte il dolore.


fr.62

Io m'accompagnerò con le mie folli creazioni,

relitto umano, figlio di una natura infelice


fr.63

è dovere del saggio accettare ciò che il destino ha stabilito per lui.

Già ormai è tempo di finire, io per continuare la mia morte vivente nel cuore, tu per continuare a vivere, nessuno potrà mai dire chi di noi vada verso un destino migliore.


fr.64

PROVARCI CON ELEGANZA. Vorrei completare la formazione della mia identità attraverso un approfondimento del nostro rapporto di alterità.


fr.66

La poesia è ipertrofia della sensibilità, il poeta è ferito per natura, perchè c'è una natura e una fatalità, la poesia deve essere il frutto finale, anima del poeta, se fossi stato Vario avrei bruciato l'Eneide, non si deve vendere l'orsa, ma il felino. L'arte dev'essere autentica, non autografa.


fr.67

i critici devono andare a zappare la terra insieme al papa, non possono interpretare il testo in base al principio d'autorità. D'ora in poi l'unico critico sarà il lettore poeta, l'unico critico attivo perchè ricreatore


fr.68

insofferenza assoluta, di tutto, delle regole esistenti di una società marcia, delle regole che mancano contro di essa; della vita vana attesa della morte; della morte, assenza di tutto, delle gioie e dei dolori; delle illusioni, dell'attesa di se stessa; di quello che succede, che è sempre qualcosa, anche se non succede niente.


fr.69

Br., D.C., Bev., per carità, chi sono? Nessuno, gente che parla di un reale senza ragion d'essere. Se mi si dicesse che è un secolo che è così, direi invece che i cavalieri dell'inettitudine avevano qualcosa da denunciare, questi nulla. Poi tra loro aleggiava quel certo spirito profetico che ha del demoniaco, cioè del demone intermedio tra uomo e dio, cioè intelletto divino applicato a materia umana, il cui risultato è pura poesia apocalittica, ma come l'apocalisse dopo di loro non venne più nulla. E' la fine della letteratura, prima la disillusione storica, pi quella antropologica, poi l'alienazione, infine la nullità, dopo di che nulla più vale, non si può neanche più gridare la propria disperazione, ognuno muore solo sulla terra.


fr.70

dovrei avere uno sguardo terrificante per gli altri, ma perchè poi? La mia non è che una disperazione sorda, insensibile agli altri, sei fantasma vagante tra fantasmi che ancora si credono esistere. Uccidersi? Perchè morire di nuovo? Lasciamo alla natura la cattura di questi cenci voluttuosi di pace. Quando potrò ancora scrivere? Mi manca il mio bel quadernuzzo, le pagine bramose di nero inchiostro.


fr.71

l'idealismo è la condizione esistenziale del poeta, il poeta senza ideale non esiste, perchè non può esserci poesia realista, giacchè la poesia è creazione di una sensazione illimitata là dove l'uomo è per natura limitato e incapace di giungere all'infinito. Il poeta vede al di là, e non può vedere chi si ferma all'oggetto, cioè il popolo,dal che si deduce che il poeta per talento è fascista, dove s'intende per fascismo la superiorità del bene del singolo su quello della massa. Il poeta non può essere politico, la politica la fanno i fascisti sulla pelle della massa, che il poeta non odia in sé, ma per quello che la rende tale, il non pensiero. Il nuovo politico dovrà aprire gli occhi, la retorica serve per l'immediato, mai per il futuro, non cambierà la politica e non si libera da essa. Il poeta è un allucinato senza droga, il drogato un allucinato senza poesia. Il poeta crede nell'infinità spirituale, quindi nello spirito immortale che è divino ma non è dio. Il poeta nega il punto perchè senza dimensioni, amerà la retta, il piano, lo spazio, l'aperto contro il chiuso, la linea spezzata, la figura piana, il solido perfetto. Il poeta sa che solo l'incompiuto dà l'idea di infinito, vorrà sempre il frammento sul poema, l'atto unico insoluto sulla trilogia, la lettera sul numero. La scultura perfetta per il poeta sarà un blocco di marmo con due tocchi di scalpello, che lascino alla fantasia dello spettatore l'idea della conclusione, perchè da poesia nasca poesia. Se è chiusa perchè lui ritene di poter lasciar eredità della sua anima all'umanità nella compiutezza di una creazione millenaria, giacchè la Poesia non è mai chiusa per natura. La creazione non è mai soluzione di problemi, è la proposizione di nuovi. Per esempio, se il poeta nega il punto in quanto privo di dimensioni, una poesia possibile è: IL NULLA .


fr.72

UN'INTRODUZIONE

rivangando tra le mura diroccate di una casa al centro del mio misero paese, son venuto in possesso di un quadernuccio d'appunti, sentenze, poesie, cose varie e le più disparate insomma, che aveva come titolo “AD USUM DELPHINI” (PROPOSTA PER LA FORMAZIONE DEI FANCIULLI SECONDO CONSIGLI DI RAGIONAMENTI). Ovviamente l'ingiallito manoscritto è stato da me personalmente distrutto per impedirne la vivisezione dei filologi. Ovviamente è presente un'introduzione, AD USUM PRINCIPIS, che ho provveduto secondo giustizia a stralciare, minimizzare, comprimere e filtrare prima di gettarla in pasto ai pescecani della critica. In essa vi si dice sostanzialmente che: “la principale caratteristica dell'arte dell'ultimo secolo secondo il mio giudizio è SINE DUBIO la dissoluzione della linea costruttrice. Tale tendenza irrefrenabile, specchio di due secoli di dissoluzione del pensiero, ha investito ovviamente anche la letteratura, fino a dividere gli scrittori tra servi del regime e schegge impazzite […] Si vuol qui riproporre una nuova realtà poetica, filosofica, artistica STRICTO SENSU che coniughi un nuovo spirito con i frammenti di ragion poetica comunque sopravvissuti alle temperie dell'atomismo individualista, vero flagello dell'età moderna. Si può dire con bastevole determinazione che la più parte della Terra su cui camminiamo sia fatta di rocce composte da parti le più varie e non per questo esse sono meno solide delle loro componenti, così si proporranno qui frammenti di varia saggezza, che unificati da ciascuno secondo il proprio talento, daranno origine a nuove basi, giacchè il sapere d'oggi è marcio e cedevole, e necessita fortemente d'essere rinsaldata.” Qui faccio concludere l'introduzione del signor Guglielmo Maltagliati, della cui esistenza non ho trovato traccia alcuna negli archivi comunali, forse era un forestiero che passava qui, come tanti, le sue estati. Ogni cosa scritta, sebbene fosse ferocemente in divergenza d'argomento con la precedente e la successiva, la si è voluta lasciare nel suo preciso ordine, giacchè in un altro luogo dell'introduzione si notava come “natura non facit saltus, sed scientiae, quae adversus naturam est, licet”.


fr.73

INGREDIENTI PER LA NUOVA LETTERATURA ITALIANA.

1 vocabolario di ogni dialetto

1 vocabolario di ogni lingua neolatina, tedesco e inglese

1 vocabolario di latino e greco antico e moderno.

1 imbuto

svariati classici di ognuna di queste lingue con testo originale e traduzione a fronte.

PREPARAZIONE. Tutto sta nell'imbuto, che deve scegliere le parole e i detti in modo da avere un vocabolario completo e soprattutto composto di vocaboli pregnanti. Una volta creato tale vocabolario, si può dare inizio all'antologizzazione dei classici, estrapolando frammenti lirici e prosaici di particolare interesse. Con un vocabolario e un'antologia si può dare inizio a una scrittura nuova, vasta e saldamente radicata, dove possibilmente convergano più lingue possibili.

 

fr.78

gioì elo al vedersi in fronte

l'aurea gemma che cotanto avea disiato


fr.80

dark rose, in a jewel storm!


fr.81

i 7 (nani) contro Tebe

un gorgoglio inestimabile,

un muggito di bove =

un buggito.

Un orizzonte diagonale,

un agone invincibile

la strada infinita.

Il cuore pulsante col mondo

la requie beata, che reeta più?


fr.82

brucia l'Olimpo intiero

brucian gli dei tutti. Saturno è risorto.

Il protoelemento riprende il sopravvent.


fr.83

viver non lece a te


fr.84

un travaglio assoluto e indefinito


fr.85

lasciatemi transitare

nella vastità dei tempi.


fr.86

she was so beautiful, they elected her mis...take


fr. 87

fratelli umani che appresso me vivrete

non m'ispirate certo un novello canto

ma deplorare il turpe vostro lignaggi.

 

fr.88

1° TEOREMA DI CAGNET = problemi complessi hanno cause semplici, ma soluzioni impossibili.

 

fr.89

gli dei sono o non sono. Siano, cosa sono?

 

fr.90

viciti vitam, mortem praemium sibi fuerat

 

fr.91

e il canto tristo espanse per la valle.

mercoledì 30 settembre 2020

Nanografia 1 (fr.0-54)

DISCLAIMER: questi sono i deliri di un giovane demente che in un'età indefinita tra i 14 e i 20 anni coltivò la pretesa di diventare uno scrittore-poeta-filosofo (in cinque lingue, e tutte sbagliate!).
Ovviamente non è diventato nessuno dei tre,  in compenso adesso è uno splendido quarantenne (cit.) demente consigliato da uno strizzacervelli laureato al Cepu di liberarsi mettendo in piazza tutto ciò di cui si vergogna di aver detto, scritto o pensato.
Se per qualche assurdo motivo un giorno dovessi diventare famoso, quasi sicuramente di gloria postuma (per esempio in un video di gente che cade male e muore)  e laggente cercasse roba mia on line, assicuro i filologi che la trascrizione è fedele al 100%, pertanto qualsivoglia errore o testo senza senso è originale e non aggiunto dall'amanuense invidioso del genio che sta copiando sabotandolo più o meno consciamente per farlo apparire un completo deficiente. La demenza è autentica.
'He may look like an idiot and write like an idiot but don't let that fool you. He really is an idiot.' (Marx)

NANOGRAFIA η ANEURISMA η CIRCOLAZIONE AUTONOETICA DEL PENSIERO.

EDITIO PRINCEPS

fr.0
Dal "Novellatore labronico" di Messer Ciardo dell'Ardenza
1a domenica, 3° prevete da destra.
Et qui conta di messer Narcisso, e di come invaghitosi della sua stessa immagine, cadde in acqua, e incontrovvi il savi del fiume, e cos'ei gli dicesse sott'acqua.

fr.1
Bionde le trezze disperdute al vento.

fr.2
Bologna, eccomi. Avida patria, tu vuoi il mio corpo esanime.

fr.3
e di quel canto mai si svelse, l'uomo.

fr.4
metà di quello che vedo fa troppo schifo per non essere vero, l'altra è troppo bella per esserlo, sono un semivisionario.

fr.5
I. KAN'T

fr.6
dare due braccia al sistema è un errore, dare il cervello un crimine

fr.7
-In quale mai luogo della Terra siam giunti, o figlia e nipote di cagna, Antigone?
-Siamo a Colono, mio padre e fratello, πολυφίλτατε ἄνδρων

 fr.8
Tout br
ûle, tout ruine.

fr.9
siore e siori, venghino al gran teatro della via Zamboni in Bologna
1 se è vero, come è vero, e del resto non abbiamo motivi per dubitarne, che...
2 Messer X tentò d'aggrinfiar Messer Y
3 La scelta di X è ben motivata, e non mi pare del resto mal motivata quella di Y
4 Voi mi chiederete....io vi risponderei sinceramente: "non lo so"

fr.10
la man destriera tenduta ha invers'Iddio
les angel dou ziel là scendono a lui

fr.11
sente Rolando che s'appressa morte
più forte strigne il suo olifante
Carlo s'allarma e turba: "Gano, esto n'è
mica ioco da caççato cortese!"

fr.12
brucia di Orlando il sangue, riecheggia
la valle di ferro, ma dei Mor
il più stolto a lui s'appressa
El lo conosce e mormora
"S'io ben ci veggo, a me non sei parente"
Presse Durlindana e lei fedel divise
il ribaldo, quartiere per quartiere.

fr.13
Mirabil troneggia il giavel,
lo nome suo di de è sembiante,
vortici emana di natural violenza,
corone intorno a sè ha di fratteli.
"Ai pellegrin, niun volere supremo
può quivi menarti, ove tua sede avrai.
A nullo è dato l'oltre morir cognoscere,
certo ti credi vivo e pronto a grande ascesa,
certo non è così, e qui avrai dimoranza
nessun dio a me oppone resistenza!
Poscia che ebbi le parole udite
il guardo volsi allo Duce mio:
"Traïtor, Vergilio amaro, dunque qui
mi portasti, Caino di novello Abele

fr.14
Varda corbaccio nefasto, com'hai
lassato il mondo?

fr.15
vide l'angelico volto, e corrucciossi
indi disse: "Donna de paradiso
Madre di tutti, intendi ben il priego
ch'io porto per color che son assenti.

fr.16
it's a meaning story
of an unmeaning man

fr.17
i once had a girl, or should i say, it was a dream

fr.18
per cui io spero no l'aver giammai

fr.19
io veggio il sole tramontare affatto
com'io nn vedo mai quando si leva
esso è ben chiuso entro l'obliqua torre

fr.20
ell'è si dolze e a deo parente
ch'i' pregh'iddio all'appressarmi ad essa.

fr.21
funus finxit acerbum

fr.22
oppressa dal plumbeo cielo
s'alza, incanutita, Bologna

fr.23
trapassati da infinite
rette infinite,
creazione del genio umano,
martiri vaghiamo.

fr.24
una lenta pazientissima inedia

fr.25
est quid divini in divina puella

fr.26
tanto ti turba il mio fatale stare?

fr.27
sto, qui, estremo guardiano del nulla

fr.28
le cose sanno di muffa

fr.29
sit tii terra levis nndum deficiat

fr.30
ma gli albatros non nascono in aria!

fr.31 (completo)
Tappe obbligate: nessuna.
Meta: la morte.
Tutti lo sanno,
nessuno ci pensa.

fr.32 (completo)
Fredda e prudente
è la rea mano
di colui che fè
volontariamente
ciò che non voleva.

fr.33
A = Alfa. α vroom = Alfetta.

fr.34
Nòs Italòs patrià redùxit àd règimen
Nòs Italòs patriaè àmor redùxit àd dùcem

fr.35 (completo)
"Quousque tandem?" il console tuonava,
e il nobil Catilina a pugna mosse,
ignar ch'ormai la Moira l'attendeva
a sè bramando l'alma da le fosse.
Fosse, ove il corpo esalato resterà,
tra i toscani campi, e avidi il sangue
dell'eroe berranno, e allora nascerà
la magna Tuscia dal tuo volto esangue,
che a noi darà l'italico sermone.
Questo è il tuo fato, a te si deve onore,
non al consol che tenne l'orazione;
i letterati sol gli dan valore,
giusto fu invece il fato in Cicerone:
"ai rostri le mani del sommo disonore".

fr.36
convorti rapidos oculos

fr.37
voglio che tu sie l'ultimo lum degli oculi miei

fr.38
vulturi ignobili, volteggianti
sull'assetato nel desert.
Subito piombano, appena egli piega il ginocchio,
stremato.

fr.39
popol padano, risorto dal cenere tuo

fr.40
rage et desespoir

fr.41
la fiamma ardente ognor nel maggior foco

fr.42
studio vago e disparatissimo

fr.43
le misere storie di minima gente
venuto da lungi son qui a raccontare

fr.44
there's not feeling in my heart, it's a waste land

fr.45
luci naviganti sulle grigie strade,
foriere di sventura....

fr.46
- morrai suicida.
- al peggio m'accido

fr.47
scende la sana piota,
ristoratric dell'arsura maggiolina

fr.48 (completo)
il sapere è la condizione di una coscienza senza essenza

fr.49
sovente la mia gatta, per sollazzo...

fr.50
parla
e ciancia
e sbraita
e parla ancora
e muore
e pur non tace

fr.51
sol degli immortali uomini
perdura etterna la voce.

fr.52
l'urlo dell'uomo di oggi è totalmente afono

fr.53
l'io, soggetto narrante, abbandona ben presto, se mai l'ha cominciata, l'introspezione psicologica dei personaggi letterari per dedicarsi esclusivamente alla penetrazione, ancora una volta biblica, dei personaggi sociali che lo circondano cosicchè abbia le maggiori cognizioni possibili sul proprio ambiente.

fr.54
PROFEZIA
la psicopatologia del personaggio espresso, che può essere l'ego, l'alter ego, lo scemo ego, potrebbe portare a pensare che egli sia rifiutato da una società troppo complessa, in cui la sua personalità interna si scontra con se stessa, si sconfigge, capitola, si riduce in schiavitù e si vende al miglior offerente. E' in questa contestualità apparente che la corruzione dilagante affligge e trafigge un'anima di già esacerbata dallo svolgimento della situazione contingente, che ora diviene contemporaneamente insostenibile e ininfluente. Da questa bagarre immensa e vuota come un pozzo senza fondo al quale è appeso un pendolo di Fucò, scaturisce una polidimensionalità adimensionale, dove le anticaglie da robivecchi vengono rivendute a peso d'oro, anzi di nonnulla. La naturale conclusione di questa pietra miliare della letteratura psicopatologica, che si dilata all'infinito, o nn ho ancora finito, vi spiace aspettare altre due righe?, in cui manca tuttavia quell'etere scibilesco o sibillino, qui non si legge bene, che rivelerà (dal latino res velare = nascondere le cose) finalmente la DE RERUM NATURA.

venerdì 18 agosto 2017

gli utili idioti del capitale 1: gli antilavoristi

"Da questa classe operaia, anche qui da noi in Italia e in Europa, è stata sradicata l’idea del rifiuto del lavoro inteso come sfruttamento, è stata spazzata via l’idea che la vita umana si realizzi pienamente soltanto all’interno di una comunità di intenti antagonista all’esistente, in cui il lavoro torni ad essere una forza creativa collettiva non solamente destinata a produrre ricchezza monetaria e merci. Ed è, occorre dirlo, un’umanità triste e impoverita oltre che impaurita. "

cianciare di rifiuto del lavoro dalla proprie comode poltrone è facile. Ma IN UN REGIME CAPITALISTA, semplicemente, E' IMPOSSIBILE rifiutare il lavoro. Il capitalista lascia vivere il proletario solo se può sfruttarlo. Nel capitalismo, il lavoro è una condanna inevitabile. L'unica alternativa è la rivoluzione, ammetterne la necessità assoluta e l'altettanto assoluta necessità che ogni arma (in senso proprio e figurato) deve essere usata per farla
Ma il nostro intellettuale borghese si guarda bene dal farlo, non sia mai che si disturbi seriamente sua maestà il capitale, meglio inveire contro quello zoticone di un operaio che, non avendo nessun alternativa allo sfruttamento, cerca di farselo piacere.

"La malattia, se così si può definire, ebbe infatti origine, oltre che nell’Italia fascista, nella Russia della controrivoluzione staliniana dove non solo i dirigenti fascisti andarono ad apprendere le forme di organizzazione del lavoro e a contrattare l’apertura di nuovi stabilimenti,17 ma in cui l’operaio produttore divenne oggetto di culto con lo stakanovismo."

Ovviamente all'anticapitalista da poltrona l'idea che l'URSS, stremata da un decennio intinterrotto di guerra mondiale e civile, e isolata dalle potenze capitalistiche, NON AVEVA ALTERNATIVE a costruire nel più breve tempo possibile un apparato industriale di primo livello, che è stato peraltro il fondamento della vittoria dell'Armata Rossa, senza i Gosplan che fanno tanto inorridire la nostra anima bella, l'URSS non avrebbe mai potuto arrivare a quelle vette produttive che, riconvertite per la guerra, permisero di avere le armi per sconfiggere il nazismo. Per il nostro cialtrone, il lavoro è male in sè, che sia quello del crumiro che aiuta l'industriale a far fallire gli scioperi e quindi a sottomettere meglio i lavoratori, o che sia quello del proletario che con la sua produttività aiuta lo stato comunista a diventare più forte e quindi a non essere schiacciato dalla volontà di distruzione portata avanti senza soluzione di continuità dalle potenze borghesi, non rileva. Produrre il T34 che spezza la schiena ai nazisti e produrre i panzer che porta le armate tedesche a realizzare il sogno nazista di fare dell'intera Europa Orientale il Far West tedesco (con incluso sterminio degli slavi e degli ebrei), pari sono.
Il lavoro è una maledizione (ma questo non è Marx, questa è la Bibbia, perchè certi comunisti da salotto tanfano sempre di sagrestia?), e maledetto sia chi ne sostiene la necessità. QUindi pari sono il PCUS che deve affrontare il compito immane di portare un paese medievale e economicamente distrutto nel giro di un decennio nella modernità, pena la distruzione immediata, e il PCI con la sua politica sistematica di ammorbidimento delle lotte operaie e la sua opera infame di convincimento che, come sostiene un altro emerito cretino (Namib di it.politica), se cresce la torta del PIL la fetta dell'operaio sarà automaticamente più grande, perchè il signor padrone è buono e se la torta è grande la dà volentieri all'operaio, come se il capitalismo non fosse fondato proprio sull'organizzare la produzione in modo che qualunque sia la dimensione della torta, il capitalista se la prenda tutta, e lascia le briciole al proletario solo perchè gli serve vivo.
La bestialità che il lavoro sia da combattere in sè a priori non è certo di Marx: l'argomento della società comunista non gli interessava perchè essedno materialista era interessato a COME ARRIVARE a quella società, e quindi organizzare la lotta proletaria, e non sognare utopie cui il mondo si sarebbe spontaneamente adeguato. Non a caso ne ha parlato una volta sola, nell'Ideologia tedesca, opera che precede la messa in pratica della famosa undicesima tesi su Feuerbach  con la redazione del Manifesto. In essa  Marx parlava di uomo che, non essendo costretto dal capitalismo a specializzarsi in una sola attività per ottenere il massimo della produttività, avrebbe potuto scegliere liberamente quali attività fare ("la mattina andare a caccia, il pomeriggio pescare, la sera allevare il bestiame, dopo pranzo criticare, cosí come mi vien voglia; senza diventare né cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico"). Ma mai si è sognato neppure per scherzo di immaginare una società in cui nessuno avrebbe lavorato, perchè il nemico è il lavoro in sè, e non il capitalista che lo sfrutta. Ammettendo per assurdo che sia possibile una simile società, prima bisognerà pure combattere il capitalismo che vuole costringere l'uomo ad essere solo una macchina di carne da sfruttare? E la rivoluzione come la fa, il nostro signor SM, e gli altri soloni del gruppo Krisis, a braccia conserte? Vabbè, tanto per chi inveisce contro i proletari anzichè contro chi li sfrutta, il problema di come fare la rivoluzione non si presenterà mai perchè, incredibile dictu, l'operaio, che già subisce la vessazione dello sfruttamento, tende a mandare leggermente aff... chi oltre al danno gli dà pure del pirla.CHISSA' PERCHE'. (commeto ai deliri di Moiso sull'hard working man,)
MA forse ho sprecato anche troppo tempo con un "intellettuale" che basa la sua "analisi" del fascismo trumpiano prendendo per buona una balla che il miliardario ha tutto l'interesse a diffondere, ovvero che sia stato votato dai lavoratori e dai disoccupati.
E' un falso talmente grande che viene smentito persino da un sito generalista come wikipedia, che riporta la ripartizione dei voti per ripartizioni demografiche, che demolisce sistematicamente l'inesistente voto dei lavoratori per Trump.
L'elettore di Trump non è un proletario, è maschio, bianco, cristiano, bigotto, ultraquarantenne, poco scolarizzato, ma comunque a reddito medio-alto (oltre 50.000 dollari annui), che vive in periferia o in campagna. https://en.wikipedia.org/wiki/United_States_presidential_election,_2016#Voter_demographics
Dati confermati dalla verifica del voto per contee, in cui è una costante vedere le grandi metropoli blu (democratiche) circondate da una marea di contee rurali rosse. L'America profonda, intollerante, che considera il resto del pianeta come landa desolata. E che esiste ed è corteggiata dalla politica da sempre (una volta il razzismo sudista era monopolio democratico, da Goldwater in poi la caccia al voto fascista è diventata cosa repubblicana).E il nostro "intellettuale" pontifica addirittura di voto DEGLI OPERAI NERI per Trump! O esalta il secondo emendamento perchè 40 anni fa c'erano anche operai che facevano picchetti con le armi in pugno. Echissenefrega se due secondi dopo ammetti che le "libere" armi vennero usati dai mercenari del padrone per sparare in faccia a chi scioperava (incredibile! in un regime capitalista, il borghese ha più armi del proletario, come sarà mai possibile?).

domenica 30 novembre 2014

La via namibiana al negazionismo

BRIF: > Vorrei però leggere qualcosa di tuo sui gruppi nazisti che si sono macchiati
della pulizia etnica di civili russi e delle conseguenti fosse comuni a Maripol,

"Condannare" è gratis, e, scusa la franchezza, un inutile rito: è
semplicemente ovvio che un crimine di guerra debba essere *perseguito*,
semmai. Ma ho malignamente notato che nessuna delle molte richieste di
condanna si occupa di questa esigenza. Et pour cause: quei morti sono
solo maneggevoli strumenti di una tesi politica discutibile.
Sapevi a priori (a differenza del povero Giovannino: pace all'anima sua)
che condanno questi crimini. Ma sai anche che esiste una gerarchia, nei
fatti. Il nazismo ucraino (elettoralmente ultraminoritario) è un
problema ucraino, ma l'espansionismo (in ritardo: è una specie di
gastroenterite del XIX secolo) russo è un problema per il mondo intero. 
https://groups.google.com/forum/#!original/it.politica/jaQxxzX5wbE/F8kD4ir_zJcJ


insomma, se i nazi duri e puri ammazzano migliaia di civili::
1) condannarli non serve a niente.
2) è dannoso perchè aiuta la causa del nemico
3) nessuno li vota, e quindi non ha senso prendersela
4) anche se ammazzano, il vero problema è Putin, e quindi in sostanza fanno benissimo.

Si applichi la lezione del "compagno" Namib alla Shoah, ed eccovi il nuovo "storico" negazionista bello che pronto:
1) tanto ormai la Shoah c'è stata, condannare non ha senso
2) chi chiede di condannarla fa il gioco di Putin cui conviene fare il leader dell'antinazismo
3) quanti voti avevano le SS? Zero. Quindi quello che hanno fatto è irrilevante
4) e comunque, cosa contano i crimini nazi di fronte all'espansionismo stalinista e putiniano?

martedì 2 settembre 2014

ricapitoliamo i punti salienti del "comunismo" del camerata Namib

- interventismo imperialista occidentale: è cosa sempre buona e giusta, 
se provoca 1000 volte più morti del pretesto usato per bombardare, 
chissenefrega, sono popolli inferiori, possiamo anche ammazzarli tutti 
- opposizione a opere pubbliche tipo TAV fatte sostanzialmente per ingrassare la mafia: 
è da pazzi da rinchiudere nel manicomio
- TTIP (un trattato che provocherà decine di milioni di licenziamenti e darà
alle multinazionali il potere di costringere qualsiasi stato ad abolire 
qualsiasi legge a tutela di lavoratori o ambiente, in nome del libero commercio): 
bello, facciamolo subito! I milioni di disoccupati? Si impicchino, quei parassiti!
- La Russia? E' ora di finire l'opera di Hitler.

Cosa pensa il più grande partito comunista italiano sugli stessi temi:
http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=3533
http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=13919
http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=13925
http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=10046

domenica 31 agosto 2014

Quando la guerra alla Russia si avvicina, le camicie brune si tolgono la mascherina

sapevo che il camerata Namib mi avrebbe dato soddisfazioni con l'avvicinarsi della guerra in Ucraina. Dopo essersi augurato il genocidio di crimeani e abitanti del Donbass, mascherandolo da punizione per farsi usare dal tiranno Putin, finalmente ha rotto gli indugi ed è arrivato, dopo aver ammesso il suo odio aperto per la volontà del popolo russo tutto

(auspico la fine di Putin) "Magari con un colpo di Stato (e, considerando la condizione della  democrazia russa, non perderei troppo tempo ad interrogarmi sulla volontà degli elettori, francamente "

ad auspicare il completamento, la cui interruzione evidentemente non è mai andata giù ai camerati par suo, del Generalplan Ost.

"uno smembramento della Russia, da dividere fra i diadochoi, non sarebbe una mossa errata"

(ci sarebbero milioni di morti, ma lui ha già detto che della volontà dei russi se ne frega da vivi, figuriamoci da morti)

e con questo direi che il nazismo di Namib è conclamato. Che poi il nipotino di Himmler faccia finta di essere di sinistra inalberandosi pubblicamente contro il razzismo leghista (ma abbiamo ormai capito che il suo problema non è il razzismo, ma che sia diretto contro gli extracomunitari anzichè contro i soli russi), dimostra ad libitum che i nazisti sono dei vigliacchi che non hanno il coraggio delle loro parole.

Ma non finisce qui, oggi è giornata di pesca grossa. Infatti al camerata Namib si è aggiunto il camerata inglese Amalric, anche lui degno erede di una secolare tradizione russofoba inglese che data almeno dalla guerra di Crimea. Solo che un inglese mediamente russofobizzato dal suo governo si limita a inveire contro i russi. Quello che distingue il nostro eroe è aver fatto il passo successivo, che è quello che fa transitare dal "semplice" odio antirusso occidentale all'esaltazione dei nazi. Inizia citando un discorso in cui non si capisce bene se c'è più razzismo o anticomunismo di Churchill, sulla resistenza finlandese all'invasione sovietica del '39:

"Only Finland-superb, nay, sublime-in the jaws of peril-Finland shows what free men can do. The service rendered by Finland to mankind is magnificent. They have exposed, for all the world to see, the military incapacity of the Red Army and of the Red Air Force. Many illusions about Soviet Russia have been dispelled in these few fierce weeks of fighting in the Arctic Circle. Everyone can see how Communism rots the soul of a nation; how it makes it abject and hungry in peace, and proves it base and abominable in war. We cannot tell what the fate of Finland may be, but no more mournful spectacle could be presented to what is left to civilized mankind than that this splendid Northern race should be."ecc.ecc.
January 20, 1940 Broadcast, London

Poi, dopo avergli ricordato che alla fine Churchill si alleò con l'incapace Armata Rossa e l'abominevole regime comunista, e soprattutto che i free men finlandesi continuarono la guerra da degni difensori della "libertà" occidentale attaccando l'URSS ALLEATI A HITLER, il coming out:

" la maggior parte dell'est europa si alleo' con i tedeschi. I russi erano infinitamente piu' pericolosi, come si vide poi con la Cortina di Ferro."

Povero Hitler, che non riuscì ad aver ragione dei molto più pericolosi  russi!

domenica 4 maggio 2014

Il "compagno" Namib, volenteroso carnefice di crimeani, abitanti del Donbas e siriani

i fatti:
in Ucraina teppa neonazista, addestrata nella UE (in Polonia), finanziata dagli USA, sostenuta da questi anche apertamente (si contano 50 viaggi di politici yankee di incitamento a Maidan a rovesciare un governo legittimamente eletto), che dà fuoco a sedi di partiti di sinistra con sistematicità,. a meno di 24 ore da un accordo internazionale in cui si accetta di fermare le violenze in cambio di elezioni a breve, si mette a sparare ad altezza uomo, fa 100 vittime, che l'occidente filonazista ovviamente attribuisce al regime, occupa a mano armata il parlamento che dichiara decaduto il parlamento, che come primo atto mette fuori legge, coerentemente con la natura russofoba degli occupanti, il russo (parlato da metà del paese come prima lingua) come lingua nazionale. Ovviamente l'occidente riconosce subito il governo golpista.
Il "compagno" sellino (anzi, no, adesso sostiene di aver votato Tsipras e Rifondazione, tanto per calunniarli tutti fingendosene elettore) Namib, che millanta di essere di sinistra, di fronte a decine di video e articoli che mostrano i fatti, fa finta di niente, nicchia, ride sulle paranoie complottiste.
Ripeto: c'è stato un golpe nazista, favorito dall'occiente, e il sedicente compagno non scrive una parola di condanna nemmeno di fronte alle immagini delle sedi dei partiti di sinistra saccheggiate dai nazisti.
Seguito: in Crimea, senza un solo colpo sparato, dove sono quasi tutti russi, si organizza un referendum per la secessione dal governo nazista di Kiev.
Il compagno esplode: Putin è come Hitler, questo è un Anschluss, vuole la guerra mondiale!
Ulteriore seguito: i nazisti compiono eccidi in tutto il paese (a Odessa il più infame, con almeno 40 filorussi prima costretti a rifugiarsi in un edificio cui i nazisti danno fuoco, infierendo persino su quanti si buttano dalle finestre per non bruciare vivi; nella stampa negazionista occidentale il primato assoluto va al giornale del PD, l'Unità che riesce a inventarsi che i filorussi si sono dati fuoco da soli! Che peccato che è fallito!)
Commento dell'ineffabile "compagno": ha cominciato Putin, è inevitabile  che vada a finire così
Quindi siccome i cittadini della Crimea hanno liberamente scelto di secedere da uno stato governato da nazisti, i nazisti  sono autorizzati a sterminare tutti i milioni di russofoni ucraini. Non è una mia libera interpretazione, l'ha scritto lui nero su bianco, sia per loro che per gli abitanti del Donbass. "Meritano di fare una brutta fine". Che, visto chi governa attualmente in Ucraina, vuol dire augurarsi un genocidio, che si abbia il coraggio di ammetterlo o meno.
E insiste altrove: "Mr. Aksionov (presidente della Crimea) meriterebbe una bella campagna terroristica "cecena".  Sapete qual è la colpa gravissima di Aksionov? Avere insultato Obama! Non sia mai! Come osa insultare la Guida di tutti i veri comunisti, ovvero il capo della più violenta potenza imperialista della storia?
Siccome al ridicolo non c'è mai fondo, il "compagno" negazionista del nazismo al potere in Ucraina ha un blog dove sfoga il suo coraggio, facendo delazione di chi gli sta sulle palle, tipica attività da comunista.
Nel quale accusa me di razzismo...facendo apologia  dei terroristi dell'ISIS!Scrive infatti: "avendo "gli anglos" ...aiutato (doverosamente) gli oppositori del macellaio Assad, "
Insomma, per questo "compagno" aiutare i tagliagole era doveroso, visto che gli oppositori del macellaio Assad questi sono, e non altri.
Anche stavolta, il "compagno" sa benissimo chi erano gli oppositori di Assad, perchè gli sono stati mostrati i video in cui questi "signori" dichiaravano apertamente che il loro obiettivo era lo sterminio di tutti i gruppi etnici o religiosi diversi dal proprio, quindi non può negare che quando sostiene che è doveroso aiutare questa gente, che ne abbia il coraggio o meno (e non ce l'ha. altrimenti non farebbe il delatore) sta facendo apertamente propaganda per un genocidio. Non solo: sta diffamando i comunisti millantando che il comunismo c'entri qualcosa coi suoi auspicati genocidi.

martedì 15 ottobre 2013

so long, and thanks for all the rotten fish

una prece per un altro blogger che ha deciso di passare dal lato oscuro della forza: quello del populismo da bar sport.
Con la sua crociata ad oltranza contro il Fatto il Tafano è passato al di là della legittima critica al fascismo di Grillo e dei suoi adepti. Non volendo riconoscere che l'"house organ" del grillismo ha sempre mantenuto le distanze dal suo "idolo" (sicuramente molto di più di qualsiasi altro giornale di partito, e questo unito al fatto che si autofinanzia lo pone su un livello nettamente superiore a tutta la stampa italiana), anche quando era in piena ascesa, implicitamente il Tafano ammette che ha smesso di ricoprire il ruolo che il suo nick gli impone, ma di essere un opinionista da processo del lunedì come tutti gli altri. E io che appena sento puzza di qualunquismo rifiuto di umiliare il mio cervello obbligandolo ad ascoltare le sparate da tifoso bavoso qualunque, levo le tende. Addio, Tafano, stai invecchiando male come tutto questo paese derelitto, consentimi almeno di non essere costretto ad assistere alla tua decadenza.
Qui gli ho dato l'occasione di dimostrare di essere una persona razionale che sa distinguere il grano dal loglio
http://tinyurl.com/ot5j5d5
Qui la risposta che dimostra ad abundantiam che a distinguere ha rinunciato da un pezzo
http://tinyurl.com/nuq6h8m
e qui i miei saluti finali (copincollo perchè data la risposta precedente è ampiamente probabile che cancellerà il mio ultimo commento). 
" "dovendomi citare delle prove che Scanzi e Travaglio - e il Fatto in genere, non siano i king-makers del comico, non trovi di meglio da fare che mandarmi links TUTTI successivi alla mezza rottura che c'è stata fra Grillo e Scanzi prima, Travaglio poi," (dice lui, segue la mia risposta)
tant'è vero che l'ultimo dei miei link è PRECEDENTE ALLE ELEZIONI (quelle in cui Scanzi diceva di votare per Grillo) e infatti l'ho scelto apposta per vedere se cadevi nella trappola costruita su misura per il tifoso bavoso.
http://tinyurl.com/ab3cxe9
di fronte a tanta malafede manifesta, sono io che me ne vado a testa alta, perchè da sempre mi faccio un punto d'onore di abbandonare i blog quando l'autore l'ha fatto diventare l'ennesimo bar sport. "

martedì 28 maggio 2013

Un passo avanti, e i wuminchioni indietro

"Il PD infatti non ha sostenuto la linea dell’astensione, ha fatto l’opposto, ha mosso le corazzate e l’artiglieria pesante per mandare la gente a votare B."
A parole, poi nei fatti ha fatto di tutto per impedire a chi voleva votare di farlo, come dimostra il fatto che i dipendenti comunali non erano minimamente stati istruiti a fornire agli elettori l'indirizzo del proprio seggio. Per cui dedurre che i soli 35.000 voti per il no siano il frutto della mobilitazione del PD è quantomeno fuori luogo
"Significa che una buona parte dell’elettorato di quei partiti e dei fedeli cattolici ha disobbedito agli ordini di scuderia ed è rimasta a casa oppure ha votato A."
 No, significa molto semplicemente che i wuminchioni non hanno capito che la chiesa, preso atto di essere ideologicamente minoranza tra gli italiani già 40 anni fa, ha deciso pragmaticamente di fregarsene di avere le masse dietro di sè, e di badare solo al potere. Si è fatta leninista.
Non possiamo vincere il referendum sull'aborto? Tutto il potere ai soviet ciellini nei reparti di ginecologia!
Non siamo in grado di vincere i referendum o elezioni? Tutto il potere a quel pugno di clericali infiltrati sia a destra che a sinistra per impedire qualsiasi legge laica chiunque governi.
Così dal sostegno massiccio a una DC che valeva oltre un terzo dell'elettorato è passata al ruolo pià defilato, ma molto più redditizio, di ago della bilancia del bipolarismo.
Così ha vinto i referendum sulle staminali puntando non sullo scontro diretto tra sì e no, ma sulla pattuglia clericale bipartisan per fare leggi abiette, e sul menefreghismo di massa per impedirne l'abrogazione.
La chiesa ha rinunciato alla lotta per l'egemonia culturale, si è dedicata interamente a quella per il potere fine a se stesso, chi non capisce questa svolta non capisce niente di quello che è successo in materia di rapporti tra stato e Vaticano dal 1980 in poi.
"cinquantamila sono esattamente la metà dei voti che Virginio Merola ha preso nel 2011, quando è stato eletto sindaco."
anche qui, i wuminchioni non capiscono che la logica del Vaticano è stata imitata e resa dominante in politica con l'avvento del maggioritario. Col proporzionale puro e le preferenze, per vincere devi prendere più voti possibile, col maggioritario basta prendere uno più dell'avversario. La logica del proporzionale porta a perseguire la piena affluenza alle urne, quella del maggioritario in primo luogo a cancellare le ali estreme, ovvero gli unici partiti che possono perseguire una reale alternativa al comitato d'affari della borghesia, e in seconda battuta, ormai eliminata qualsiasi alternativa, a ridurre sempre di più l'elettorato, che diventa assolutamente inutile. Se posso vincere un voto a zero, perchè sforzami per prendere milioni?
Non a caso questo modo di impostare la campagna elettorale è stato messo in pratica con maggior successo dal partito le cui componenti vengono dall'esperienza dei grandi partiti di massa (DC e PCI) che hanno deciso scientemente e con metodo di abbattere il voto di massa senza perdere il potere. E così il tanto bistrattato a sinistra Porcellum concede al 30% scarso di Bersani and co di controllare un ramo del parlamento (roba che 60 anni fa i padri dell'ala "sinistra" del PD avrebbero denunciato come legge truffa, non fosse che il Porcellum è molto peggio di quella legge, che dava una maggioranza schiacciante al solo patto di essere maggioranza assoluta, e non una minoranza inferiore a un terzo dei voti!)
Così la Sicilia e il Friuli, dove il PD dimezza i suoi voti ma vince battendo un PDL semplicemente perchè perde "solo" un voto su due anziche due su tre come il PDL. Alle oligarchie al servizio del grande capitale europeo e yankee non servono milioni di voti, basta il potere di nterdizione su qualunque cambiamento. Tanto decide tutto la BCE, i politici si tengano i loro lauti stipendi e come il carabiniere astronauta della barzelletta, dia da mangiare alla scimmia e non tocchi niente.
Da qui discende che a Merola non può fregare di meno di aver perso, ammesso che lo abbia, metà dei voti. Coi compari del PDL faranno una campagna elettorale così sottotono che a stento i bolognesi sapranno che c'è da votare il consiglio comunale. E a quel punto i 50.000 voti rimasti per Merola (ammesso e non concesso che i 50.000 che hanno votato siano solo piddini bastano e avanzano per la riconferma.  Tanto gli altri 50.000 non voteranno mai tutti per un partito di sinistra, come ha dimostrato  il voto in Val di Susa, dove i partiti di sinistra dopo anni e anni di mobilitazione e di mazzate preso hanno raccolto, tutti assieme, al massimo, un misero 15%, laddove Grillo si è fatto vedere due volte e ha preso oltre il 40%. La difesa della scuola non basta a far diventare accettabile per gli elettori di PD votare partiti davvero di sinistra.
MA in generale è esilarante, ai limiti della deliberata autoparodia, tutto il tironfalismo per aver saputo creare la mobilitazione di ben...un bolognese SU SEI, per qualcosa che è scritto nella costituzione, e quindi dovrebbe essere patrimonio comune di TUTTO l'elettorato, e non solo di quello di sinistra !
E' come se dopo aver perso 5 a 0 il primo tempo, si facessero i caroselli con le auto perchè si è segnato il gol della bandiera, e il cronista descrivesse che il risultato complessivo come un'umiliazione per la Juve (per di più senza specificare che si sta parlando della Juve Stabia, perchè questo è il valore in termini metaforici di una nullità come Merola).
Cari wuminchioni, per cambiare DAVVERO le cose bisogna avere il coraggio di chiamare le cose col loro nome: se su 300.000 elettori votano in 50.000, e non certo per dare tutto il potere ai soviet, ma semplicemente per rispettare la legge fondamentale del paese, insomma per chiedere alla politica di non essere anticostituzionale, che è davvero il minimo che qualsiasi cittadino, e non solo la sinistra, dovrebbe pretendere, la notizia NON sono i 50.000 voti a favore, ma i 250.000 che accettano senza problemi che il sindaco pisci sulla Costituzione..                                                             
Un risultato perfettamente naturale per un'operazione doppiamente meschina quale chiamare base per un partito di sinistra quei 50.000 voti.
Meschina verso gli elettori non di sinistra perchè dà per scontato a priori che  cinque sesti dei bolognesi siano irriducibilmente reazionari. Ma se è così, allora la sconfitta è ancora più grave, perchè vuol dire che non c'è nessuna speranza di cambiamento e l'esultanza per i 50.000 voti in realtà non ha ragione d'essere.
Ma meschina soprattutto verso la sinistra, ingabbiata in un programma meramente difensivo delle poche leggi che ancora rispondono al dettato costituzionale. Insomma, per tornare al calcio, come fare una formazione con dieci difensori perchè si pensa che il massimo che si può ottenere è non prendere gol. Ma questo può essere accettabile al massimo per una squadra che punta a non retrocedere, al contrario se vuoi vincere, e questo DEVE essere il programma della sinistra, ovvero essere il movimento reale che ABOLISCE lo stato di cose presente, non puoi limitarti a conservare il meno peggio di quel che c'è. La difesa della costituzione è una strategia perdente in partenza. E comunque quando non riesci a mobilitare più di un cittadino su sei, non hai ottenuto nemmeno quel risultato minimo.
Per dirla con uno che sapeva analizzare con realismo e senza sconti sconfitte umilianti e vittorie del proletariato, senza mascherare ipocritamente le sconfitte da vittorie, con questo referendum la sinistra ha fatto un passo avanti, e cinque indietro!

PS: quello che penso davvero del PD è da querela, ma leggere commenti del genere non fa che confermare che se la dirigenza di quel partito è demenziale, la base della sinistra la batte 4-0 giocando bendata e con le gambe incatenate.
"Il PD si sta sgretolando, e non è escluso che faccia la fine del PASOK in Grecia. Neppure nelle sue roccaforti tradizionali è più garantito, e proprio per questo sarà molto interessante vedere il risultato delle comunali a Imola" (ha vinto il PD prendendosi il 70% delle poltrone, SORPRESA!), quando, ed era ampiamente prevedibile, le elezioni avrebbero sancito lo squagliamento definitivo della Lega, l'inizio della fine di Grillo e dei suoi starnazzamenti che ormai non fanno più fesso nessuno, la cacciata dei fascisti dal Campidoglio, non fa che confermare che chi parla di vittoria a Bologna è davvero oltre i limiti della follia. La successiva invocazione a SEL  affinchè faccia cadere la giunta pur di far rispettare il risultato del referendum  poi è un puro trip lisergico. Una prece finale per il wuminchione:
"Cinquantamila che hanno disobbedito agli ordini di partito e di parrocchia non sono un’inezia."
Voti di 3 mesi fa alla camera nel comune di Bologna:
Sel 13.900,
Ingroia 5.900, 
Pcl 900, 
Pannella 700, 
Grillo 43.600. 
Totale:  65.000.
Direi che c'è una base di dati REALI, e non di viaggi di fantasia, più che sufficiente per ricavarne 50.000 voti senza scomodare presunte disubbidienze a preti o galoppini piddini. Anzi, non essere nemmeno riusciti a fare il pieno di quei voti dimostra ad abundantiam che non c'è stata nessuna vittoria e che di voti dal PD ne sono venuti pochissimi. Insomma, l'elettorato piddino è marcio quanto la dirigenza. Cosa ci sarà da festeggiare...

sabato 10 novembre 2012

qualche nota su un post di A.G. sulle elezioni americane


"Obama ha perso 10 milioni di voti popolari,  rispetto alla volta scorsa, raccogliendone oggi meno di quel che ne ebbe Mc Cain"

McCain 2008: 59.9 milioni di voti
Obama 2012: 61.7 milioni di voti (e quindi "solo" 7.7 milioni di voti popolari in meno)
QUi AG sbaglia perchè si dimentica del fatto che negli USA prima si dichiara il vincitore, e poi si contano i voti.
Il sistema elettorale yankee è il più disorganizzato dell'occidente, sostanzialmente perchè il voto è gestito dalle singole contee, per cui ci sono contee ricchissime che si possono permettere di allestire molti seggi e pagare molti scrutatori per ogni seggio, e contee povere che non avendo soldi creano seggi con un numero enorme di elettori. Non solo: per fare gli electoral days negli USA mettono dentro di tutto in una sola tornata elettorale, ovvero voto per il presidente, per la camera, per un terzo del senato, e per i numerosi referendum locali. IN Florida la scheda elettorale era di ben dieci pagine, e c'erano le file sia nelle giornate precedenti al voto (negli USA per aiutare chi non può votare di martedì, che è giorno feriale, fanno votare anche prima), sia persino dopo che Obama si era assegnato la vittoria,  Non solo, le leggi elettorali della Florida dicono che le contee hanno tempo fino alla mezzanotte locale del sabato per dare i risultati definitivi: visto che da 40 anni la Florida è lo swing state per eccellenza, e quindi il più "sorvegliato" dai mass media, figuriamoci cos'è successo altrove! Per esempio, ancora oggi lo stato di Washington  è fermo all'83%, mancando all'appello ancora circa mezzo milione di voti, cioè circa 300.000 per Obama e 200.000 per Romney.

"b- anche i repubblicani hanno perso elettori che hanno preferito astenersi, ma in misura decisamente più ridotta, per cui il distacco percentuale è sceso dal 7 al 2%;"
per quanto sopra (ovvero lo spoglio negli stati sicuri è più lento, e quindi il vantaggio del vincitore, che ha più stati sicuri, aumenterà alla fine), il distacco si è allargato fino al 2.7%, ma questo è irrilevante rispetto al dato politico, ovvero che Obama ha perso un elettore su nove, pur aveno contro lo sconfitto delle primarie vinte dal signore che ha battuto 4 anni fa.

"c- ha perso tre stati e, di conseguenza 33 grandi elettori;"
questo è un errore grave: Obama ha perso solo 2 stati, per un totale di 26 grandi elettori. Gli altri 7 NON sono g.e. di un terzo stato, ma il risultato degli aggiustamenti che ogni 4 anni si fanno per adeguare il numero di grandi elettori di ogni stato al suo reale peso demografico. In pratica, dei 18 stati che hanno cambiato g.e., ben 8 degli 11 che hanno votato Obama hanno perso g.e. (su tutti Ohio e N.York -2 a testa), mentre nei 7 stati vinti dai repubblicani 5 hanno avuto più g.e. (Texas addirittura +4), per un totale di -6 negli stati obamiani e +6 in quelli repubblicani. Il 33° repubblicano in più è il quinto g.e. del Nebraska che ha un sistema elettorale che non è maggioritario secco come altrove.

"d- la Camera dei rappresentanti resta a maggioranza repubblicana ed in un momento delicato nel quale occorre fare i conti con il problema del debito pubblico;"
 su questo da incallito machiavellico ho una mia tesi, che enuncerò alla fine del ragionamento. A cosa serve un partito di destra liberista durante una crisi economica? Sicuramente non a risolverla, essendo il liberismo stesso la causa della crisi. Quindi serve ad altro, per esempio a far pagare tutto il prezzo della crisi al proletariato, in quattro modi: licenziamenti, tagli di salari (i lavoratori hanno perso l'OTTANTA per cento del proprio potere d'acquisto in dieci anni: http://www.zerohedge.com/news/2012-10-25/hour-your-time-has-never-been-worth-less), distruzione del welfare state, niente tasse per i ricchi. Due di questi obiettivi si raggiungono nei luoghi di lavoro, gli altri due sono politici, e impongono di avere una pattuglia di cani da riporto dei miliardari che sia in grado di bloccare qualsiasi legge che tocchi i loro sudati risparmi in parlamento. Ma per un obiettivo politico così misero, non serve governare, basta e avanza il controllo di uno dei centri del potere politico e da lì fare ostruzionismo.
Qualcosa di simile all'abominevole legge della California che impone la dittatura della minoranza a chi vuole alzare le tasse per pagare i maggiori costi del welfare state in tempi di crisi: secondo la legge voluta dai repubblicani ci vuole la maggioranza dei due terzi per alzare le tasse, e quindi, avendo i repubblicani almeno il 40% dei voti, non si può mai fare: risultato, lo stato più ricco degli USA è vicino al fallimento. Sarebbe come se si imponesse per legge a chiunque, miliardari compresi, di non dare più di 10 euro al giorno ai propri parenti per costringere tutti a lavorare. A prescindere dal fatto che il lavoro ci sia per tutti.
Quale centro di potere politico è più adatto? La presidenza no, perchè il potere esecutivo per definizione deve agire, che è una cosa un po' più difficile che impedire agli altri di farlo, e nell'immaginario yankee un comandante in capo che non agisce non è solo un pessimo presidente, ma fa fare una brutta figura al paese intero. La corte suprema può andare bene, ma ha il difetto di arrivare troppo tardi e di rendere palese l'antidemocraticità di chi con un pugno di uomini tiene sotto scacco il volere di centinaia di milioni di americani. Però il suo contributo lo può dare, per esempio con la sentenza che ha permesso la nascita dei superPAC (ovvero i giganteschi comitati di finanziamenti senza nessun limite), che bastano e avanzano per ottenere il risultato finale, ovvero il controllo di almeno uno dei due rami del parlamento.
C'è un altro motivo di sostegno indiretto alla mia tesi che scopro soltanto adesso: alle elezioni per la Camera i repubblicani hanno conservato una maggioranza netta (qualche deputato in meno del 2010, ma poca roba), pur avendo perso nel conteggio del totale dei voti popolari. Il che vuol dire che gli strateghi del partito hanno usufruito al massimo del gerrymandering: si chiama così il sistema con cui il partito al potere si assicura di restare tale non avendo più voti, ma ridisegnando i confini dei collegi elettorali in modo da vincere anche con meno voti. Esempio: in un capoluogo il partito X al potere secondo i sondaggi il 40% dei voti, ma nella provincia ha il 60%, e nel complesso, essendo di più gli abitanti del capoluogo di quelli del circondario, il partito X è in minoranza, diciamo 45 a 55%. Per non perdere le successive elezioni, il partito X divide la provincia in tre e fa una legge che dice che vince chi prende più collegi (e non più voti): la divisione viene fatta in modo da fare un collegio che raggruppa tutti i quartieri più filoY del capoluogo (dove X prenderà il 25%), uno con i comuni del circondario meno filoX (ma abbastanza per farlo vincere col 55%), uno costruito unendo coi quartieri meno ostili a X del capoluogo (dove è in svantaggio 45 a 55) più i comuni più filoX della provincia (dove vince 65 a 35), e in questo terzo collegio, che è determinante, vincerà 55 a 45, e grazie ad esso vincerà pure le elezioni, pur avendo solo il 45% dei voti totali.
Evidentemente chi è così abile da cucire la vittoria all'abito del partito meno votato non può essere incapace di sfruttare il prevedibilissimo crollo del voto per Obama ribaltando la situazione in Florida, Ohio e Virginia.
Anzi, la volontà di non vincere spiegherebbe anche perchè molte delle gaffes di Romney NON siano state fatte in discorsi pubblici, ma in incontri di raccolta fondi con gente del suo partito, che chissà come venivano fuori sistematicamente. In particolare dopo che nel primo dibattito, non per merito di Romney, ma esclusivamente a causa dell'inattesa (per un retore magistrale come il presidente incarico) figuraccia di Obama, le presidenziali stavano per riaprirsi.
Ecco quindi la mia tesi: i repubblicani NON volevano vincere le elezioni presidenziali, altrimenti non avrebbero candidato un perdente al quadrato (ovvero uno già sconfitto alle primarie del 2008 da McCain che ha portato il suo partito al risultato peggiore dai tempi di Bob Dole). I repubblicani volevano conservare la maggioranza alla camera e basta. La campagna di Romney è servita solo a coprire l'obiettivo principale repubblicano, che non poteva essere dichiarato pubblicamente. Se un esponente di punta dei repubblicani avesse detto che a loro interessava mantenere la camera per impedire a Obama di tassare i ricchi ci sarebbe stata una corsa alle urne dei democratici per tornare maggioranza anche alla camera, cosa che non è avvenuta. E questo è sicuramente un demerito degli strateghi democratici, che non sono stati (o non hanno voluto, visto che anche il PD campa di finanziamenti dei miliardari?) capaci di mandare il messaggio "votate anche alla camera, perchè se votate solo Obama non cambia niente". E infatti ci sono 6 milioni di voti di differenza tra Obama e i democratici alla camera, e ben UNDICI milioni di voti in meno per i democratici tra 2008 e 2012.

mercoledì 5 settembre 2012

Superba lezione dei compagni di Militant ai Wuminchioni

collage dei commenti di Militant che distruggono la pretesa dei borghesotti wuminchioni di far finte di essere contro tutti gli imperialisti, salvo al dunque denunciare SEMPRE E COMUNQUE E CON GLI STESSI SLOGAN dell'imperialismo yankee i regimi che alla borghesia yankee non piacciono.

mi pare che si continui a confondere l’antimperialismo e la geopolitica, e secondo noi deriva dal fatto che nessuno, o quasi, fa più analisi antimperialista, per cui ogni analisi internazionale deve per forza essere geopolitica.
A questo proposito, non si capisce dove e quando dovremmo difendere Putin. C’è chi lo fa (i geopolitici), e c’è chi lo inserisce nello stesso solco capitalista dei suoi nemici internazionali (cioè noi, ad esempio).
Solo che, mentre qua da noi siamo tutti pronti a sviscerare le rivolte “sincere” e oggettivamente “socialistiche” da quelle “funzionali” al sistema, se accade in qualche altro Stato non lo facciamo più, e diamo per buona qualsiasi scureggia avvenga amplificata dai media (e solo per questo, perchè se non intervenisse il mainstream nessuno ne verrebbe a conoscenza)....
Bene: dov’è che qualcuno, a sinistra, avrebbe affermato che una rivolta sociale contro Putin non sarebbe giusta, sacrosanta, “socialistica”, progressista, da appoggiare? Confermiamo e ribadiamo, lottare contro il potere capitalistico costituito in ogni paese “non-allineato” è necessario.
Quello che però qui sfugge, è che il fenomeno mediatico Pussy Riot difficilmente rientra in queste categorie (così come non ci rientravano le rivolte contro Gheddafi, anche se i piani sono decisamente diversi). Non è una protesta sociale, non è un movimento politico “de sinistra”, ma un gruppo anarco-situazionista dedito a performance artistiche in chiave anti-Putin, che deriva da gruppi artistico-situazionisti (Voina) creati da ex dissidenti sovietici, e presenti nelle manifestazioni che le opposizioni liberali (quelle legate agli oligarchi repressi da Putin) fanno saltuariamente contro il governo (quelle a cui viene puntualmente arrestato e rilasciato Kasparov, per intenderci, e forse qualche intervista a Kasparov dovremmo leggercela tutti, per avere idea di cosa si muove in Russia e quali sono le fazioni “ideali” che si oppongono a Putin).
E’ giusto manfiestare contro Putin? Certo. E’ giusto farlo da quelle posizioni? Non crediamo. A meno che la doppia etica politica non ci porti anche a manifestare coi tassisti perchè contro Monti, oppure coi forconi perchè contro il caro benzina, o coi grillini perchè anti-casta.
Perchè questi sussulti estivi non sono avvenuti quando altri fatti di repressione, ben più gravi, ci hanno riguardato come compagni...? Forse perchè la mediaticità del fenomeno Pussy Riot ha orientato l’opinione politica degli stessi, per cui è scomparsa ogni forma possibile di critica al fenomeno mediatico in corso? Se un fenomeno mediatico cresce in questa maniera, chiedersi quali ragioni lo sottende significa automaticamente schierarsi sul fronte della repressione contro il dissenso, o vedersi affibiata la nuova scomunica definitiva, quello di *geopoliticismo*?

“…Putin è l’altra faccia dell’imperialismo, nessuna collusione, anche solo ideale, ci può essere con chi ha contribuito a distruggere non solo il socialismo, ma ogni ipotesi di cambiamento di segno progressista in Russia. ”
“..Le condanne occidentali nascondono l’obiettivo politico di ridimensionare il ruolo internazionale della Russia, oggettivamente nemica degli interessi occidentali (non per questo buona o progressista, sia chiaro)”.
Forse (forse è un modo di dire, dopo l’intervista di Assange, e Assange non riporta opinioni ma documenti secretati dai governi), il fatto che in Siria si stia combattendo una guerra civile armata, finanziata e pubblicizzata dall’occidente, e che questo Stato abbia come uniche due sponde la Russia e l’Iran, c’entra qualcosa con tentativo di intervenire sugli equilibri russi?
A noi sembra che la storia sia disseminata da scontri mortali fra capitalismi, in cui ogni volta la sinistra di classe ha preso una posizione. Così, a mente, nel 1939/1945, e soprattutto fra il ’43 e il ’45 lo scontro fra capitalismi (liberista da una parte, autoritario dall’altra) non vide una sinistra che se ne lavò le mani, ma che si appoggiò tatticamente a una forma di capitalismo per eliminarne un’altra (per poi, subito dopo, tentare di rovesciare la forma capitalista uscita vittoriosa). Anche all’epoca, insomma, si parlava di male minore…

Capitalismo/capitalismi: non si può storicamente sostenere che il nazifascismo e il capitalismo anglosassone fossero lo stesso capitalismo, altrimenti non si sarebbe giunti alla guerra, e altrimenti non avrebbe senso dirsi antifascisti (basterebbe, tout court, definirsi anticapitalisti). E invece mi pare che ci teniamo alla distinzione, e si da quasi per scontato il potersi definire sinceramente antifascisti senza per questo essere anticapitalisti.
Il capitalismo non è tutto uguale: il capitalismo cinese non è quello anglosassone; quello scandinavo non è quello russo, ecc…inserirsi nella contraddizione secondo noi è uno dei compiti (inseririsi nella contraddizione non significa appoggiare, ma se questi vengono allo scontro capire quale, per noi, è meglio che ne esca vincitore).
In estrema sintesi: il nuovo fascismo, secondo noi, è la dittatura neoliberista. Il neoliberismo è il nemico politico/economico da combattere, perchè è quello che più abilmente ha disarticolato gli strumenti che i lavoratori hanno, storicamente, per portare avanti la lotta di classe. E’ la forma di capitalismo più evoluta, quella che riesce a mantenere se stessa non per una sua forza intrinseca, ma per la capacità che ha di assorbire e depotenziare ogni opposizione a se stessa. Dunque, diciamo che è il nemico principale. Anche, o forse soprattutto, culturalmente.
Decostruire ogni forma di retorica dominante, che sottende a una giustificazione del presente, è per noi fondamentale.
Ad esempio: wu ming 4 descrive la Russia come stato-mafia capitalista. Questa è una definizione che possiamo accettare solo se definiamo così anche l’Italia, gli Stati Uniti e tutti gli altri stati in cui le mafie (di vario tipo) controllano le scelte politiche di determinati paesi. Riferirla solo alla Russia significa rientrare nella retorica dominante dell’individuare nel nemico temporaneo dell’occidente il nemico assoluto. Allora tutto va contestualizzato, e se la mia narrazione coincide con quella mainstream si accende la spia, l’allarme inizia a suonare come un pazzo, e sta li a metterci in guardia.
Dunque, storicizziamo: in Europa non ci sarà più un fascismo stile anni venti (almeno, oggi, non ce ne sono le avvisaglie). C’è, però, un nuovo tipo di fascismo, con lo stesso compito storico, quello cioè di impedire l’emancipazione sociale dei lavoratori: la dittatura neoliberista. Contro questo fascismo vanno concentrati gli sforzi e non fatti regali culturali.
...Il problema dei movimenti è tutto, tranne quello di retoriche nazionaliste. E’ l’esatto contrario: l’a-storicizzazione dell’antinazionalismo che si è trasformata in assolutizzazione dell’antistatalismo. Ogni cosa riferita allo stato è il nemico, ogni retorica contraria allo stato qualcosa da vedere con interesse. Sovrapponendosi alla retorica neoliberista dell’abbattimento dello stato.

QUI interrompo per farmi due risate sulla pretesa wuminchiona che approfitta del fatto che Militant non abbia specificato stato SOCIALE per dire che i liberisti sono più statalisti di tutti (come se lo stato sociale e quello di polizia+regali alle banche fallite fossero la stessa cosa!) mentre Marx lo stato lo voleva abbattere e quindi ha ragione chi a sinistra è antistatalista. Purtroppo la risata si ferma al pensiero che tanta malafede fa pendant con l'anti "antimperialismo" nel cercare in ogni modo di far passare l'idea che è di sinistra fare praticamente QUELLO CHE VUOLE IL CAPITALE, basta trovare scuse di sinistra plausibili (sull'imperialismo, buttare merda sui "dittatori" odiati dagli USA, sul liberismo, dire che abbattere lo stato è di sinistra), e viviamo già nel migliore dei mondi possibili. Quello in cui ci si finge di sinistra mentre si arricchisce Berlusconi. Ma andiamo avanti con i compagni di Militant:

’Iran è il prodotto storico secolare di dominazioni, colonialismi, sfruttamenti, e si trova in quella condizione per determinati sviluppi storici che gli sono stati imposti dall’occidente. E’ chiaro che si vive meglio in Italia che in Iran, ma la ragione storica per cui questo è possibile è da indagare. Noi viviamo in un area geografica che ha sfruttato da sei secoli determinati territori, e questi oggi sono il prodotto di quella dominazione. Per ulterirori aggiornamenti, rimando a “Le vene aperte dell’america latina” di Galeano, così capiamo tutti un pò meglio il concetto di “accumulazione originaria”. Se no facciamo come quelli che ci dicono che si vive meglio negli Stati Uniti che a Cuba: grazie al cazzo, ma il perchè, ce lo vogliamo chiedere, oppure pensiamo che i popoli dell’Africa, del latinoamerica, dell’Asia sono poveri perchè scemi, ritardati e primitivi? In Iran c’è stato un regime eterodiretto dall’occidente fino al 1979, che l’ha sistematicamente spogliato di tutte le sue risorse culturali, politiche, economiche, sociali, ecc..

a meno che non diamo per giusta la strampalata serie di teorie post-operaiste di passaggio dal capitalismo direttamente al comunismo senza passaggi intermedi, senza rottura, lo strumento politico di cui i lavoratori di servono per arrivare al comunismo è proprio lo Stato, il suo rafforzamento e l’uso di tale strumento nella lotta di classe. Il problema, oggi, non è abbattere lo Stato ma prenderne il potere. 

riporto anche il commento di trikioo, che è utile perchè sputtana ad abundantiam i wuminchioni, che continuano a menarselo a vicenda con la pretesa di non volersi schierare con nessuna delle mafie capitaliste, salvo poi insultare a senso unico quelle che non piacciono gli USA. E a prescindere da questo, dire che un regime che ammazza "solo" in casa sua, e uno che si arroga il diritto di ammazzare ovunque nel mondo (e a differenza del dittatore del terzo mondo ha i mezzi per farlo) è semplicemente schifoso, perchè mette alla pari qualcosa che non lo è affatto. Chi ammazza una persona è un assassino, chi ne ammazza un milione è un genocida, chiamarli entrambi "assassini" vuol dire essere oggettivamente dalla parte del secondo. Ma almeno si abbia l'onestà intellettuale di dirlo, e che cazzo!


"Alla fine si scade comunque nella tanto vituperata “visione geopolitica”, che poi non è altro che un’analisi (oggi spesso assente, in realtà, in seno ad alcune componenti di movimento) della situazione internazionale, che non si limiti all’esaltazione ingenua per qualsiasi cosa succeda (l’importante è che succede! no?). Questo prima si faceva, si cercava di capire ciò che accadeva nel mondo. Ora non più. D’altronde cosa c’è da capire..c’è un dittatore e il popolo che si ribella contro di lui. In Iran ci sono gli ayatollah, in Russia Putin, in Siria quel sanguinario di Assad, in Libia c’era quel pazzo di Gheddafi, mentre adesso cosa ci sia in Libia non lo sa nessuno, forse una specie indeterminata di caos, farcito di integralismo religioso e di caccia al negro; il trattato “d’amicizia” con l’Italia per l’immigrazione è stato rinnovato in puro stile Gheddafi. La condizione della donna pare non abbia fatto dei grandi passi in avanti anzi, l’avvenire pare alquanto torbido (in Tunisia si parla ora della donna in termini di complementarietà all’uomo, non più di parità).
Diversamente da Wu Ming 4, il mio atteggiamento non può inclinarsi verso lo stile anglosassone (come se fossimo costretti da questa dicotomia poi) perché ciò comporterebbe essere dalla parte di chi ha il grilletto facile, dalla parte di chi non ci pensa due volte a massacrare interi popoli con la scusa della liberazione dal dittatore di turno. Io non ci vedo la civiltà lì.
Prima si parlava di America Latina: ecco, forse lì s’è capito qual’è lo “stile” da combattere. Soprattutto lì non si fa fatica a chiamare tale stile col proprio nome. Nome che qui, da una decina d’anni a questa parte, pare innominabile."

torniamo a Militant:

@ wu ming 4
“..in questi paesi latinoamericani il governo non spara sul proprio popolo”
Bene, se questa è una discriminante, allora gli Stati Uniti non solo sparano quotidianamente sul proprio popolo, ma soprattutto (e qui interviene l’analisi antimperialista), lo fanno ai 4 angoli del mondo, direttamente o per procura. La questione che i paesi occidentali non sparano o reprimono i propri “popoli” mentre, ad esempio, Assad si, è una cosa falsissima: i governi occidentali sparano quotidianamente sui popoli di tutto il mondo. Le loro aziende, la loro politica economica, le loro strategie “geopolitiche”, o “imperialiste”, producono ogni anno guerre, guerre civili, massacri, lotte fra poveri, scontri etnici. Dunque, perchè dovrei preferire, in uno scontro infraimperialista, l’imperialismo americano? Perchè dovrei pensare che un governo democratico-liberale sia preferibile a uno dispotico famigliare? Perchè spara lontano da casa mia?
Secondo punto: in Siria c’è una guerra civile, e il governo siriano spara sul proprio popolo. Ma il problema è che la guerra civile è stata preparata e finanziata dai governi occidentali, da Israele e dall’Arabia Saudita, almeno a sentire Assange (che, certo, non è l’oracolo, però magari legge i documenti riservati dei governi, che in settimana dovrebbero essere pubblicati). Ora, rispetto a un governo che a un certo punto si vede un vero e proprio esercito all’interno del suo paese che, armi alla mano, tenta di sovvertire il potere costituito, perchè tale potere costituito non dovrebbe difendersi? L’esercito armato contro Assad non c’entra nulla con fantomatici lavoratori in lotta o con avanguardie lottarmatiste: gli Stati Uniti regalano aerei da combattimento all’esercito anti-Assad, gli regalano i militari che li guidano, è in atto un invasione, e noi stiamo davvero a chiederci se Assad è cattivo?
Terzo punto: ma perchè nessuno parla di come si sono trasformati i paesi arabi coinvolti nelle proteste dell’anno scorso? Almeno le donne, che hanno visto la loro situazione peggiorare in ogni contesto, non trovano un pò di tempo per indignarsi? Oppure il fatto che ormai non possono più uscire di casa in Egitto, o sono state costituzionalmente sancite come essere differenti dall’uomo, come in Tunisia, è un fatto di secondo piano, tanto l’importante era manifestare in piazza?"

a questo punto un wuminchione sbrocca, e Militant raccoglie il trionfo:
"L’unica cosa che ci preme sottolineare è che una lotta contro (semplifichiamo) Putin e Assad è sacrosanta, perchè oltre ad essere due stati capitalisti sono, almeno nel caso russo, anche imperialisti. Ma prima di appoggiarla capire se questa lotta sia sincera e progressista, o solo funzionale ad altri scopi, peggiori del male da combattere."
http://tinyurl.com/wuminchioni


domenica 12 agosto 2012

sono ateo, non fesso

“Mi viene da piangere nel constatare come i metodi dell’inquisizione medievale presiedano l’applicazione della legge e il sistema giudiziario in Russia”, ha denunciato Tolokonnikova, facendo riferimento nel suo discorso non a caso anche allo scrittore Alexander Solzhenitsyn finito nei gulag
“Mi viene da piangere nel constatare come i metodi dell’inquisizione medievale presiedano l’applicazione della legge e il sistema giudiziario in Russia”, ha denunciato Tolokonnikova, facendo riferimento nel suo discorso non a caso anche allo scrittore Alexander Solzhenitsyn
“Mi viene da piangere nel constatare come i metodi dell’inquisizione medievale presiedano l’applicazione della legge e il sistema giudiziario in Russia”, ha denunciato Tolokonnikova, facendo riferimento nel suo discorso non a caso anche allo scrittore Alexander Solzhenitsyn
“Mi viene da piangere nel constatare come i metodi dell’inquisizione medievale presiedano l’applicazione della legge e il sistema giudiziario in Russia”, ha denunciato Tolokonnikova, facendo riferimento nel suo discorso non a caso anche allo scrittore Alexander Solzhenitsyn
“Mi viene da piangere nel constatare come i metodi dell’inquisizione medievale presiedano l’applicazione della legge e il sistema giudiziario in Russia”, ha denunciato Tolokonnikova, facendo riferimento nel suo discorso non a caso anche allo scrittore Alexander Solzhenitsyn
“Mi viene da piangere nel constatare come i metodi dell’inquisizione medievale presiedano l’applicazione della legge e il sistema giudiziario in Russia”, ha denunciato Tolokonnikova, facendo riferimento nel suo discorso non a caso anche allo scrittore Alexander Solzhenitsyn
“Mi viene da piangere nel constatare come i metodi dell’inquisizione medievale presiedano l’applicazione della legge e il sistema giudiziario in Russia”, ha denunciato Tolokonnikova, facendo riferimento nel suo discorso non a caso anche allo scrittore Alexander Solzhenitsyn finito nei gulag
http://www.uaar.it/news/2012/08/09/pussy-riot-verdetto-slitta-agosto-processo-farsa-tempi-stalin

ora, che le caprette che si aspettano di venire generosamente ricompensate dall'occidente per il loro servizio alla causa dell'antiputinismo fingano di non sapere cosa avrebbe pensato Solzenitsyn, che era un reazionario da paura, di loro (e cioè che i blasfemi dovrebbero essere buttati in galera e la chiave distrutta), ci sta. Che i signori dell'Uaar avallino simili idiozie (e i commenti sono ancora più deprimenti, una serie di insulti a Putin senza soluzione di continuità e senza il minimo argomento), la dice lunga sul perchè siano più dannosi che inutili alla causa della laicità e della lotta al potere del Vaticano in Italia. Evidentemente per questi signori essere atei vuol dire soltanto portare la bandierina del partito ateo alla grancassa della propaganda occidentale. Per me vuol dire ben altro: vuol dire rifiutare entità inesistenti e poteri illegittimi e con essi la narrazione che vogliono imporre al pianeta. Non si può essere atei e poi ripetere a macchinetta la propaganda di regime, perchè così dimostri di essere più pecora di chi va a messa.
“Mi viene da piangere nel constatare come i metodi dell’inquisizione medievale presiedano l’applicazione della legge e il sistema giudiziario in Russia”, ha denunciato Tolokonnikova, facendo riferimento nel suo discorso non a caso anche allo scrittore Alexander Solzhenitsyn finito nei gulag

giovedì 2 agosto 2012

a modest proposal

ci sono dei simpatici signori su usenet che pur di difendere gli USA a tutti i costi, arrivano a sostenere corbellerie come quella che le sanzioni USA all'Iraq degli anni '90, lungi da fare centinaia di migliaia di morti tra la povera gente (Lancet, non la gazzetta del complottista, stima in oltre 500.000 i soli bambini morti di fame), hanno al contrario propiziato un boom demografico eccezionale.
Ora è noto che in Europa le donne non figliano neanche con una pistola puntata alla testa , cosa che da un lato è un bene perchè vuol dire che mandano a quel paese coi fatti, ancor prima che con le parole, i corvi neri di tutte le religioni, ma dall'altro lo è di meno, perchè sono le leggi di natura (e non l'essere inesistente di cui i corvi neri si proclamano interpreti) a dirci che un insieme di animali che non prolifica, è destinato all'estinzione.
Avete già capito, cari lettori, qual è la mia proposta per risolvere il problema?
Se non ci siete già arrivati da soli, ve lo spiego lo stesso: chiediamo a Obama di imporre sanzioni all'intera Europa, così nella miseria staremo tutti attaccati per riscaldarci, e attaccati oggi, attaccati domani, ecco che le donne tornano a sfornare intere squadre di calcio di figli a testa come le loro nonne!

venerdì 13 luglio 2012

mr.M non è nessuno però è già così pieno di sè da credere di avere degli stalker

mica dei troll, degli stalker. I troll sono per i bloggere sfigati, gli stalker sono solo per le star come lui. E' modesto, non c'è che dire. Intanto in un mese ha infilato una serie di figure di merda da fare invidia ai peggiori sicofanti del Berlusca. Il forum segreto di Grillo, le presunte idee confuse del medesimo sul MO (qualcuno deve avere spiegato a mr.M che di Israele non si può parlare male, o dell'iran bene, per fare carriera, e infatti ha smesso), la Binetti. E più si spatascia, e più alza il tiro dei suoi insulti. Perchè nella sua modestia pecca di incontinenza verbale, e dà prova della sua onestà intellettuale facendo diventare, per esempio, Travaglio uguale a Feltri. Un cronista onesto e non cretino, avrebbe potuto demolire Travaglio per la sua intervista a Grillo semplicemente attenendosi ai fatti. Un cretino, parte dai fatti per arrivare agli insulti che dimostrano che la sua intenzione non è, come millanta, sputtanare presunti mostri sacri, ma insultare chi una carriera coi controcazzi l'ha fatta, e raccontando quasi sempre cose vere, come testimoniano gli infiniti processi vinti. Forse il nostro modesto sputa verso chi è famoso perchè spera di acquistare quella notorietà pubblica che non è mai stato in grado di meritare con una bella querela. Ma, seriamente, se una formica vi sputa addosso, voi ve ne accorgete? E se quella formica usasse il suo account twitter per dirvi che vi ha sputato addosso (chè il modesto è solito trollare i tweet dei politici per arrivare più rapidamente al suo scopo), ve ne fregherebbe qualcosa? Povero, povero, mr.M

martedì 3 luglio 2012

un vero comunista dà una lezione ai ciarlatani sinistrati

Diciamo che è stato un modo per far uscire allo scoperto i talebani  della propaganda di guerra yankee.
Il modo per individuarvi è abbastanza semplice: basta evidenziare  qualche aspetto, anche marginale, dell'azione del presunto nuovo Hitler di turno che contraddica  la demonizzazione effettuata dalla propaganda che uscite allo scoperto  come tarantolati.
Comunque, lo ripeto, il destino di Assad non mi interessa, mi interessa,  da comunista, il destino del popolo siriano. Assad ha contro i leader del mondo religioso sunnita più integralista, l'intero mondo occidentale
(sia ignominia della UE il suo servaggio verso USA e il "sionismo")  e il supporto della Turchia, quindi probabilmente non potrà resistere a lungo.

Quello che invece tengo a far notare è che è facile smascherare voi  vecchi e nuovi servi dell'imperialismo capitalista di marca yankee travestiti da umanitari democratici.

Come è avvenuto in altri contesti, ultimi Afganistan, Iraq, Libia, non  vi interessa minimamente il destino del popolo.

Gli infiniti lutti sofferti dai popoli, la distruzione dei loro beni, la dissoluzione del tessuto sociale, conseguenti al cambio di regime  imposto dagli imperialisti in quei paesi, e che conseguiranno sicuramente anche alla caduta di Assad in Siria, sono elementi che non prendete minimamente in considerazione.

Questo vi condanna di fronte alla Storia come servi dell'Imperialismo e dimostra, senza ombra di dubbio, che come quello siete nemici dell'Umanità e del Diritto. In qualunque modo vogliate camuffarvi, caro "compagno"  http://groups.google.com/group/it.politica.internazionale/msg/fc6f98e44e597afb

domenica 1 luglio 2012

certa gente pur di servire gli yankee arriva persino ad attribuire balle al Vaticano

un tale livello di abominio per giustificare i macellai al servizio di yankee e Saud, persino per negare l'evidenza delle chiese distrutte o saccheggiate, non si era mai visto. Se gli scribacchini italioti scrivono infamie del genere arrivando a millantare smentite insesistenti del Vaticano che sa benissimo di quali crimini sono in grado di macchiarsi i "liberatori" della Siria, vuol dire che la guerra è davvero imminente.
http://www.informarexresistere.fr/2012/07/01/il-falso-articolo-sul-vero-vescovo-fa-il-giro-del-web-ed-i-pecoroni-ci-cascano

venerdì 29 giugno 2012

mr.M, sedicente giornalista

il solito mr.M riesce a fare figure da ciarlatano persino quando parla di una persona disgustosa come la Binetti, prima attribuendole frasi che non ha mai detto, poi pubblicando una "rettifica" in cui non solo non si scusa già dal titolo come avrebbe dovuto fare (che come tutti sanno è l'unica cosa che leggerà il 90% di chi va sul suo sito),  ma non contento inserisce le "scuse" tra due accuse alla diffamata di lesa maestà perchè invece di rispondere personalmente a un ballista come lui che pensa che qualificarsi come giornalista basti a meritare risposta, ha smentito la palla su facebook. E' tanto convinto delle scuse che oltre all'accusa ripetuta di non aver risposto a sua maestà il Cronkite della Bolognina, nella stessa frase in cui si scusa le intima di rispondere alle sue richieste di chiarimenti " in modo da evitare incidenti del genere". Cioè, tu hai fatto l'incidente, e sono gli altri che devono fare in modo di evitarlo?
E'  come se Tizio tamponasse Caio fermo a uno stop, e chiedesse scusa così: "io chiedo scusa, ma la prossima volta che vedi un'auto che ti sta per tamponare devi ripartire prima del contatto".
Se questa è l'onestà intellettuale di questo "giornalista" già adesso che in una redazione di giornale di regime (con relative prebende) non ha mai messo piede, non c'è il minimo dubbio che quando lo farà, Sallusti al suo confronto sarà un maestro di etica giornalistica.
Ovviamente il cialtrone si è confermato tale cassandomi i commenti in cui facevo presente che per la Binetti, come per chiunque altro, lui non è nessuno, e non basta qualificarsi come giornalista per pretendere la conferma o la smentita di balle che hai già pubblicato, dimostrando oltre ogni ragionevole dubbio che il titolo di giornalista che si affibbia è millantato credtio, dato che un giornalista DEVE verificare le notizie PRIMA di pubblicarle.
UPDATE: l'ineffabile continua a cancellare commenti, l'ultimo in un post sull'Iraq dove accenna di sfuggita alla guerra civile in Libia, e il sottoscritto gli ha fatto notare che è impossibile, perchè solo i "rossobruni" dicevano che in Libia sarebbe finita con massacri al confronto del quale Gheddafi sarebbe stato ricordato come un angioletto, e i "rossobruni" in realtà sono fascisti, e i fascisti mentono per defiinizione, e quindi in Libia adesso NON PUO' esserci la guerra civile. Richiesto di scuse ai presunti "rossobruni", ovvero, in realtà, coloro che raccontavano onestamente come andavano le cose in Libia, e al popolo libico, al cui massacro, impossibile senza la fanfare mediatica che ha hitlerificato Gheddafi, nel suo piccolo ha contribuito demonizzando come fascisti al soldo di Gheddafi i controinformatori, l'omuncolo ha cassato.
Informazione vera 2 - cazzaro 0

domenica 22 aprile 2012

mr.M non si smentisce mai

dopo la figura di palta fatta contribuendo nel suo piccolo alla demonizzazione di Gheddafi e quindi al trionfo della pulizia etnica dei neri fatta dai "liberatori" della Libia, ricomincia con la demonizzazione di chiunque sostenga l'ovvietà che i "liberatori" della Siria non saranno da meno (c'è pure il capo di AQ a Tripoli, per dire....)
Evidentemente auspica lo sterminio (già promesso da uno dei capi del CLN siriano) di tutti i non sunniti, ovvero 3 milioni di persone. E ha il coraggio di parlare di rossobruni, questo volenteroso carnefice del popolo siriano

lunedì 12 marzo 2012

chissà perchè...

una sedicente antisionista fa gestire il suo blog a un pluripregiudicato latitante che si eccita ad ogni strage israeliana?

martedì 28 febbraio 2012

compagni per la pulizia etnica

Io: I tuoi "partigiani" (che non vedono l'ora di darsi alla pulizia
etnica, come tutti i bravi partigiani*)  ammazzano un giornalista, e la colpa è di Assad.
il "compagno":  Le manifestazioni iniziali erano pacifiche, e Bava Beaccaris ha sparato
sulla folla. Ha ricevuto la risposta che meritano tutti i fucilatori. E' un dead man walking. 

Peccato per il "compagno" che il suo caro partigiano* non dica "Assad è un uomo morto", ma "you despicable Allawites...Syria will be your graveyard...After today, there will be no more minorities."
Gli Alawiti sono un milione di persone, e le minorities che "will be no more" sono 3 milioni di persone, non sono Assad e famiglia. Il signore sta incitando alla pulizia etnica, e il "compagno" lo giustifica. Non è il solo. Poi si lamenta se si butta là l'ipotesi di far sapere ai diretti interessati come i volenterosi liberatori occidentali della Siria vogliano contribuire allo sterminio di un quarto del popolo siriano. QUesto è lo stato della sinistra in questo paese, e non vedo nessun motivo per non dovermi augurare che questo paese marcio venga spazzato via dalla faccia della storia, e non lasci che un cumulo di rovine.

* http://www.thearabdigest.com/2011/12/former-syrian-mp-and-dissident-syria.html