mercoledì 30 settembre 2020

Nanografia 1 (fr.0-54)

DISCLAIMER: questi sono i deliri di un giovane demente che in un'età indefinita tra i 14 e i 20 anni coltivò la pretesa di diventare uno scrittore-poeta-filosofo (in cinque lingue, e tutte sbagliate!).
Ovviamente non è diventato nessuno dei tre,  in compenso adesso è uno splendido quarantenne (cit.) demente consigliato da uno strizzacervelli laureato al Cepu di liberarsi mettendo in piazza tutto ciò di cui si vergogna di aver detto, scritto o pensato.
Se per qualche assurdo motivo un giorno dovessi diventare famoso, quasi sicuramente di gloria postuma (per esempio in un video di gente che cade male e muore)  e laggente cercasse roba mia on line, assicuro i filologi che la trascrizione è fedele al 100%, pertanto qualsivoglia errore o testo senza senso è originale e non aggiunto dall'amanuense invidioso del genio che sta copiando sabotandolo più o meno consciamente per farlo apparire un completo deficiente. La demenza è autentica.
'He may look like an idiot and write like an idiot but don't let that fool you. He really is an idiot.' (Marx)

NANOGRAFIA η ANEURISMA η CIRCOLAZIONE AUTONOETICA DEL PENSIERO.

EDITIO PRINCEPS

fr.0
Dal "Novellatore labronico" di Messer Ciardo dell'Ardenza
1a domenica, 3° prevete da destra.
Et qui conta di messer Narcisso, e di come invaghitosi della sua stessa immagine, cadde in acqua, e incontrovvi il savi del fiume, e cos'ei gli dicesse sott'acqua.

fr.1
Bionde le trezze disperdute al vento.

fr.2
Bologna, eccomi. Avida patria, tu vuoi il mio corpo esanime.

fr.3
e di quel canto mai si svelse, l'uomo.

fr.4
metà di quello che vedo fa troppo schifo per non essere vero, l'altra è troppo bella per esserlo, sono un semivisionario.

fr.5
I. KAN'T

fr.6
dare due braccia al sistema è un errore, dare il cervello un crimine

fr.7
-In quale mai luogo della Terra siam giunti, o figlia e nipote di cagna, Antigone?
-Siamo a Colono, mio padre e fratello, πολυφίλτατε ἄνδρων

 fr.8
Tout br
ûle, tout ruine.

fr.9
siore e siori, venghino al gran teatro della via Zamboni in Bologna
1 se è vero, come è vero, e del resto non abbiamo motivi per dubitarne, che...
2 Messer X tentò d'aggrinfiar Messer Y
3 La scelta di X è ben motivata, e non mi pare del resto mal motivata quella di Y
4 Voi mi chiederete....io vi risponderei sinceramente: "non lo so"

fr.10
la man destriera tenduta ha invers'Iddio
les angel dou ziel là scendono a lui

fr.11
sente Rolando che s'appressa morte
più forte strigne il suo olifante
Carlo s'allarma e turba: "Gano, esto n'è
mica ioco da caççato cortese!"

fr.12
brucia di Orlando il sangue, riecheggia
la valle di ferro, ma dei Mor
il più stolto a lui s'appressa
El lo conosce e mormora
"S'io ben ci veggo, a me non sei parente"
Presse Durlindana e lei fedel divise
il ribaldo, quartiere per quartiere.

fr.13
Mirabil troneggia il giavel,
lo nome suo di de è sembiante,
vortici emana di natural violenza,
corone intorno a sè ha di fratteli.
"Ai pellegrin, niun volere supremo
può quivi menarti, ove tua sede avrai.
A nullo è dato l'oltre morir cognoscere,
certo ti credi vivo e pronto a grande ascesa,
certo non è così, e qui avrai dimoranza
nessun dio a me oppone resistenza!
Poscia che ebbi le parole udite
il guardo volsi allo Duce mio:
"Traïtor, Vergilio amaro, dunque qui
mi portasti, Caino di novello Abele

fr.14
Varda corbaccio nefasto, com'hai
lassato il mondo?

fr.15
vide l'angelico volto, e corrucciossi
indi disse: "Donna de paradiso
Madre di tutti, intendi ben il priego
ch'io porto per color che son assenti.

fr.16
it's a meaning story
of an unmeaning man

fr.17
i once had a girl, or should i say, it was a dream

fr.18
per cui io spero no l'aver giammai

fr.19
io veggio il sole tramontare affatto
com'io nn vedo mai quando si leva
esso è ben chiuso entro l'obliqua torre

fr.20
ell'è si dolze e a deo parente
ch'i' pregh'iddio all'appressarmi ad essa.

fr.21
funus finxit acerbum

fr.22
oppressa dal plumbeo cielo
s'alza, incanutita, Bologna

fr.23
trapassati da infinite
rette infinite,
creazione del genio umano,
martiri vaghiamo.

fr.24
una lenta pazientissima inedia

fr.25
est quid divini in divina puella

fr.26
tanto ti turba il mio fatale stare?

fr.27
sto, qui, estremo guardiano del nulla

fr.28
le cose sanno di muffa

fr.29
sit tii terra levis nndum deficiat

fr.30
ma gli albatros non nascono in aria!

fr.31 (completo)
Tappe obbligate: nessuna.
Meta: la morte.
Tutti lo sanno,
nessuno ci pensa.

fr.32 (completo)
Fredda e prudente
è la rea mano
di colui che fè
volontariamente
ciò che non voleva.

fr.33
A = Alfa. α vroom = Alfetta.

fr.34
Nòs Italòs patrià redùxit àd règimen
Nòs Italòs patriaè àmor redùxit àd dùcem

fr.35 (completo)
"Quousque tandem?" il console tuonava,
e il nobil Catilina a pugna mosse,
ignar ch'ormai la Moira l'attendeva
a sè bramando l'alma da le fosse.
Fosse, ove il corpo esalato resterà,
tra i toscani campi, e avidi il sangue
dell'eroe berranno, e allora nascerà
la magna Tuscia dal tuo volto esangue,
che a noi darà l'italico sermone.
Questo è il tuo fato, a te si deve onore,
non al consol che tenne l'orazione;
i letterati sol gli dan valore,
giusto fu invece il fato in Cicerone:
"ai rostri le mani del sommo disonore".

fr.36
convorti rapidos oculos

fr.37
voglio che tu sie l'ultimo lum degli oculi miei

fr.38
vulturi ignobili, volteggianti
sull'assetato nel desert.
Subito piombano, appena egli piega il ginocchio,
stremato.

fr.39
popol padano, risorto dal cenere tuo

fr.40
rage et desespoir

fr.41
la fiamma ardente ognor nel maggior foco

fr.42
studio vago e disparatissimo

fr.43
le misere storie di minima gente
venuto da lungi son qui a raccontare

fr.44
there's not feeling in my heart, it's a waste land

fr.45
luci naviganti sulle grigie strade,
foriere di sventura....

fr.46
- morrai suicida.
- al peggio m'accido

fr.47
scende la sana piota,
ristoratric dell'arsura maggiolina

fr.48 (completo)
il sapere è la condizione di una coscienza senza essenza

fr.49
sovente la mia gatta, per sollazzo...

fr.50
parla
e ciancia
e sbraita
e parla ancora
e muore
e pur non tace

fr.51
sol degli immortali uomini
perdura etterna la voce.

fr.52
l'urlo dell'uomo di oggi è totalmente afono

fr.53
l'io, soggetto narrante, abbandona ben presto, se mai l'ha cominciata, l'introspezione psicologica dei personaggi letterari per dedicarsi esclusivamente alla penetrazione, ancora una volta biblica, dei personaggi sociali che lo circondano cosicchè abbia le maggiori cognizioni possibili sul proprio ambiente.

fr.54
PROFEZIA
la psicopatologia del personaggio espresso, che può essere l'ego, l'alter ego, lo scemo ego, potrebbe portare a pensare che egli sia rifiutato da una società troppo complessa, in cui la sua personalità interna si scontra con se stessa, si sconfigge, capitola, si riduce in schiavitù e si vende al miglior offerente. E' in questa contestualità apparente che la corruzione dilagante affligge e trafigge un'anima di già esacerbata dallo svolgimento della situazione contingente, che ora diviene contemporaneamente insostenibile e ininfluente. Da questa bagarre immensa e vuota come un pozzo senza fondo al quale è appeso un pendolo di Fucò, scaturisce una polidimensionalità adimensionale, dove le anticaglie da robivecchi vengono rivendute a peso d'oro, anzi di nonnulla. La naturale conclusione di questa pietra miliare della letteratura psicopatologica, che si dilata all'infinito, o nn ho ancora finito, vi spiace aspettare altre due righe?, in cui manca tuttavia quell'etere scibilesco o sibillino, qui non si legge bene, che rivelerà (dal latino res velare = nascondere le cose) finalmente la DE RERUM NATURA.