domenica 27 marzo 2011

schizofrenia del sinistrato

il sinistrato è un ramo secco dell'evoluzione, che supporta oggettivamente politiche di destra (per esempio, l'intervento imperialista in Libia, e la rivolta pianificata a Parigi dalla Total insieme al capo della sicurezza di Gheddafi), ma pretende di farle passare da cose di sinistra. Il risultato sarebbe roba da diagnosi di TSO per schizofrenia, ma il sinistrato si salva dal ricovero perchè infarcisce il suo discorso di una tonnellata di fallacie retoriche che dimostrano che sa benissimo di mentire.
Un esempio ce lo fornisce Valerio Evangelisti qui:
http://www.carmillaonline.com/archives/2011/03/003848.html

Il fatto è che i protagonisti assoluti della ribellione sono scomodi, poco inquadrabili politicamente. Si tratta degli shebab, i giovani proletari libici delle periferie urbane.

insomma, sono proletari, quindi la rivolta è buona e Gheddafi cattivo. Finge di dimenticarsi una quisquilia, tipo spiegare perchè gli shebab di Tripoli semplicemente non esistono, al contrario, per esempio, di quelli delle rivolte in Egitto e Tunisia. Fallacia dell'evidenza soppressa

Ciò permetterebbe di cogliere la sostanza di classe, quanto mai moderna, della insurrezione libica. Paese in cui l'85% della popolazione vive in aree urbane e patisce i contraccolpi del neoliberismo, abbracciato con entusiasmo da Gheddafi.

il quale è così liberista che impone alle multinazionali che estraggono il petrolio il NOVANTA PER CENTO di royalties, e ha creato uno stato sociale che paga ai cittadini addirittura le spese mediche all'estero, oltre che in Libia, paese col più alto PIL pro capite di tutta l'Africa. Fallacia della falsa causa

Che dicono gli shebab dell'ingerenza straniera? Ovviamente ne sono contenti: fa loro comodo (Lenin stesso accettò gli aiuti della Germania).

Doppia fallacia: richiamo all'autorità (particolarmente esilarante se chi lo fa si dice di sinistra) e non sequitur. Lenin accettò sì gli aiuti tedeschi, ma non chiese mai ai tedeschi di invadere la Russia per rovesciare lo zar o Kerenksy.

Sono perfettamente consapevoli che c'è chi vuole impadronirsi delle loro materie prima. Ma aggiungono: "Gli Occidentali si prendano il nostro petrolio: la rivoluzione vera la faremo dopo". Rivendicano insomma la loro autonomia, sale di tutte le rivoluzioni.

Un sedicente marxista (perchè Evangelisti questo sostiene di essere, e i marxisti pensano che l'economia sia struttura, e il resto sovrastruttura) che pensa davvero che si possa fare una rivoluzione vera cominciando col chiedere esplicitamente all'invasore di togliere al popolo libico il controllo del 99% dell'economia locale sta evidentemente prendendo in giro i lettori.
LA schizofrenia di cui parlo quindi non è quella di Evangelisti, che mente spudoratamente sapendo di farlo, ma quella del sito di Carmilla, che pubblica CONTEMPORANEAMENTE i suoi deliri tesi a dimostrare che una rivolta pianificata a tavolino a Parigi sia popolare (e prima di questo, i suoi insulti ai pacifisti (chiaro sintomo di coda di paglia) usando come pezza d'appoggio nientemeno che il PFLP, estikazzi!), e Genna. Una cosa è avere opinioni differenti, un'altra è averne di assolutamente opposte e prendersi ognuno la propria quota del sito per dirle. Perchè persone diverse possono avere opinioni diverse, ma quando le mettono nello stesso sito, una precisazione di quale sia la linea del sito (o della maggioranza di esso), sarebbe quantomeno necessaria

domenica 20 marzo 2011

vigliacchi traditori da 150 anni

tradita la Francia nel 1870
Austria e Germania nel 1914
pugnalata alla schiena la Francia nel 1940
tradita la Germania nel '43 (prevengo subito l'obiezione che l'alleanza era con Hitler. Se il tradimento del '43 fosse stato per antinazismo, non avrei nulla da dire, ma siccome non fu tale, infatti se il re fosse stato antinazista si sarebbe opposto all'alleanza coi nazi, si trattò solo dell'ennesima vigliaccata di casa Savoia, non a caso seguita dalla fuga da Roma senza lasciare ordini a due milioni di italiani in armi sparsi in mezza Europa)

e come ti festeggiano i 150 anni i degni eredi in infamia dei Savoia? Facendo carta straccia dell'ennesimo trattato.

Articolo 3
Non ricorso alla minaccia o all'impiego della forza
Le Parti si impegnano a non ricorrere alla minaccia o all'impiego della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica dell'altra Parte o a qualunque altra forma incompatibile con la Carta delle Nazioni Unite,
(...) Articolo 4
Non ingerenza negli affari interni
1. Le Parti si astengono da qualunque forma di ingerenza diretta o indiretta negli affari interni o esterni che rientrino nella giurisdizione dell'altra Parte, attenendosi allo spirito di buon
vicinato.
2. Nel rispetto dei principî della legalità internazionale, l'Italia non userà, ne permetterà l'uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro la Libia e la Libia non userà, né permetterà, l'uso dei
propri territori in qualsiasi atto ostile contro l'Italia.

(dal Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica Italiana e la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista, firmato a Bengasi il 30 agosto 2008)

Anche qui, prevengo l'obiezione "ma Gheddafi è un dittatore" e scoregge varie degli interventisti sinistrati (quelli di destra sono più onesti, rivendicano di essere servi degli americani e razzisti, per cui per loro è perfettamente normale bombardare il "beduino" agli ordini yankee) per due motivi:
1) Gheddafi è dittatore da 40 anni, e a governi di ogni colore è stato benissimo così (addirittura Craxi gli salvò la vita nell'86 avvisandolo del bombardamento americano)
2) Qualsiasi violenza Gheddafi abbia commesso, l'ha potuto fare con le nostre armi. Anzi, nel caso specifico dei migranti fatti morire nel deserto, l'ha fatto su nostro esplicito mandato.
Ergo che i mandanti dei crimini di Gheddafi si lamentino del suo status di dittatore è il sommo dell'infamia. E che la maggior parte degli italiani giustifichi l'intervento, con argomenti più (Gheddafi è un beduino, gli spariamo, i destri) o meno (lo facciamo per la democrazia, il che implica che al di fuori dell'occidente sono tutti trogloditi barbari che hanno bisogno di lezioni di democrazia dai popoli superiori, alla fine il razzismo c'è sempre) esplicitamente razzisti, dimostra solo che l'infamia è tratto comune alla maggioranza degli italiani, e che quindi la vigliaccheria e, conseguentemente il tradimento alle spalle è carattere nazionale, e non solo delle classi dirigenti.
Infatti solo un popolo di vigliacchi accetta un regime per 20 anni senza ribellarsi (perchè senza guerra, il fascismo sarebbe durato 100 anni, e si può dire in qualche modo che è stato così, perchè tra essere servi di un dittatore o servi di una potenza occupante, quali sono gli americani da 70 anni, non cambia molto) e preferisce la morte alla rivoluzione.
Sui motivi per cui i discendenti di un popolo, quello romano, per il quale la parola data era sacra e si preferiva la morte piuttosto che venire meno ai patti, siano diventati capaci di tanta meschinità il dibattito è aperto. Per quanto mi riguarda il merito è da attribuire alla chiesa cattolica, che col sacramento della confessione ha abolito ogni rispetto di una etica decente. Infatti non esiste infamia (a parte toccare il potere della chiesa) che il prete non perdoni, per cui che senso ha rispettare i patti, se bastano due preghiere?