Almeno 40 incursori delle SAS inglesi e altrettanti legionari francesi. Più un centinaio di istruttori egiziani, una ventina forniti dal Qatar e dagli Emirati Arabi Uniti, una dozzina di bulgari e, dulcis in fundo, una decina di italiani.
In tutto 300 uomini, forse di più. Sono questi i numeri reali, stimati
al ribasso, delle forze speciali “alleate” che stanno aiutando i ribelli libici ed hanno già avuto un ruolo determinante nella conquista di Misurata, Zintan, Zawiya, e Tripoli. A rivelarli è un rapporto appena uscito del Royal United Services Institute
(RUSI) di Londra, che conferma le indiscrezioni già uscite sulla stampa
internazionale ma aggiunge, oltre ad una analisi militare assai
accurata, tutta una serie di dettagli nuovi e per certi versi
inquietanti, Da cui si evince che i veri mercenari presenti in Libia
non sono quelli reclutati da Gheddafi – alla prova dei fatti ne hanno
ucciso o catturato poche centinaia – bensì quelli messi in campo dalla
Nato, in palese contrasto con la risoluzione 1973 dell’Onu,
che autorizzava sì’ l’intervento “umanitario” in Libia ma vietava
espressamente l’uso di forze di terra e l’occupazione militare del
territorio.
Secondo il RUSI il ruolo delle forze speciali alleate è
stato esteso, massiccio e determinante. Innanzitutto nell’addestramento
dei ribelli all’uso dei più sofisticati sistemi d’arma, ma anche nel
coordinamento delle operazioni sul terreno, nel lavoro di intelligence e
infine nell’infiltrazione in zone sotto il controllo dei lealisti. La
presa di Tripoli, in particolare, sarebbe stata preparata per
quattrolunghi mesi dalle SAS inglesi; e senza questo aiuto, sottolinea
il RUSI, difficilmente si sarebbe realizzata nei tempi brevi e nelle modalità poco cruente con cui è avvenuta.
Dal Rapporto risulta infine che le Sas inglesi erano attive a Bengasi
già dal 23 febbraio, il che vuol dire una settimana dopo l’inizio della
rivolta e un mese prima che la Nato decidesse ufficialmente di
intervenire. Insomma, pare proprio che i ribelli abbiano avuto dei
“padrini” assai premurosi, e da subito. Forse ancor prima che
diventassero dei ribelli.http://www.amedeoricucci.it/chi-sono-i-veri-mercenari-in-libia/
Nessun commento:
Posta un commento