Il disturbo sionista è un disturbo di personalità caratterizzato da diffidenza e sospettosità che spingono a interpretare le motivazioni degli altri sempre come antisemite. Gli individui che maturano questa struttura di personalità sono dominati in maniera rigida e pervasiva da pensieri fissi di persecuzione antisemita, timori di venir danneggiati in quanto ebrei (e non per le proprie umoristiche opinioni), paura continua di subire un tradimento anche da altri ebrei, colpevoli di non essere ancora immigrati in Israele.
Secondo la prospettiva psicodinamica, queste caratteristiche di personalità sono prevalentemente attribuibili ad un massiccio uso della proiezione, attraverso la quale le caratteristiche ritenute cattive appartenenti alla propria persona (per esempio, avere militato per anni in partiti di sinistra antisionista) vengono attribuite, proiettate all'esterno, su altre persone, o sull'intero ambiente, che verrà così percepito come costantemente ostile e pericoloso per la sopravvivenza di Israele.
il Disturbo Sionista di Personalità è il risultato di una raccolta di comportamenti, tendenze o caratteristiche di personalità che prevalentemente si sono riscontrate in individui poi classificati come affetti da Disturbo Paranoide. Si parla di «diffidenza e sospettosità» verso gli altri e quattro o più delle seguenti caratteristiche:
- sospetti non realistici di venir sfruttati o danneggiati dai goim
- dubbi ingiustificati sulla lealtà degli altri ebrei
- paura di confidarsi con gli altri
- fraintendimento delle parole altrui, come semplici rimproveri o altro, verso significati più minacciosi
- prevalenza di rancore verso gli altri
- sentimento ingiustificato di venire attaccati o danneggiati in quanto ebrei, e non in quanto emeriti imbecilli, e tendenza a reagire appioppando ad minchiam l'etichetta di antisemita.
- paura ingiustificata di essere tradito dal coniuge con un arabo.
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